Se gestire la leggenda è risultato impossibile, meglio occuparsi soltanto del calciatore. Almeno per altre tre partite Francesco Totti continuerà ad esserlo indossando la maglia della Roma, superando l’immaginario collettivo che continua a puntare sull’ultimo appuntamento casalingo con il Genoa e ponendo esclusivamente l’attenzione sull’ultima fetta di stagione da difendere prima dei saluti finali. La vigilia della sfida con la Juventus ha concesso un nuovo spiraglio di competitività al capitano giallorosso, pronto a raccogliere l’invito ricevuto dal proprio tecnico: «Cerco sempre di fare il meglio per la Roma – ha ribadito Spalletti – con serenità e senza togliere niente a Francesco. Quindi c’è la possibilità che lui dia il suo contributo alla squadra».
Scenario sicuramente reso plausibile soprattutto dal forfait di Dzeko, la notizia peggiore considerando l’assenza in panchina di un giocatore con le stesse caratteristiche. Nonostante sia complicato immaginare la presenza del capitano romanista dal primo minuto, la necessità del momento alza le possibilità di registrare un minutaggio più sostanzioso a partita in corso, lontano dalle polemiche di quei cambi effettuati a ridosso del fischio finale che hanno accompagnato praticamente l’intera stagione romanista. Se ci sarà occasione quindi (in base anche all’andamento della partita), il numero 10 avrà la chance di collezionare un altro capitolo importante della sua carriera di fronte ai 52.000 (ieri raggiunta quota 32.000 biglietti venduti) dell’Olimpico in una serata che registrerà quasi gli stessi numeri del tutto esaurito già confezionato per il Totti day con il Genoa. Quel giorno ci sarà anche Pallotta, preceduto dall’arrivo del figlio Chris e del braccio destro Zecca ieri nella Capitale: in allestimento coreografia speciale e fuochi d’artificio allo stadio.
L’allenatore toscano spera intanto che l’atmosfera di stasera possa contribuire a spingere la squadra verso la conquista del massimo obiettivo possibile: chiudere la giornata al secondo posto, evitando preferibilmente la festa bianconera nella capitale. Le difficoltà affrontate nella lunga settimana di preparazione (Dzeko out per infortunio, Strootman per squalifica) si sono rivolte ai dubbi di condizione di Perotti e Nainggolan, entrambi a disposizione, ma non al meglio dopo i leggeri acciacchi accusati a San Siro. Se Spalletti decidesse quindi di affidarsi all’ormai abbandonata soluzione del tridente leggero con Perotti, El Shaarawy e Salah, sarebbe proprio Totti a garantire il primo cambio offensivo o l’alternativa più affidabile in caso di un cambio forzato di Nainggolan (che ieri ha comunicato la massima disponibilità a partire dal 1’). L’utilizzo dell’argentino come riferimento d’attacco centrale, non cambierebbe di fatto le carte in tavola sul modulo tattico da utilizzare. Difesa a 4 con Rudiger, Fazio (favorito su Juan Jesus) e Manolas ed Emerson Palmieri (di ritorno a sinistra) e consueto supporto tra le linee per Nainggolan, l’aiuto di centrocampo al fianco di De Rossi e Paredes in fase di non possesso.