Kevin Strootman è uno che dice le cose guardando negli occhi. E’ stato anche uno di quelli che ha parlato nell’intervallo, per cercare di trovare un rimedio a un primo tempo da incubi. L’olandese sta vivendo un momento non felice e il suo entourage si sta guardando intorno per trovargli una sistemazione all’estero. Strootman ha molto mercato, la Roma però non è intenzionata a far partire i suoi giocatori più importanti a gennaio, a stagione in corso, con tutti i problemi da risolvere. Dovrebbe capitare un’offerta irrinunciabile e la volontà del giocatore in questi casi conta.
UNA VERGOGNA – Ieri Strootman è stato durissimo. La sua autocritica è stato feroce al termine della partita: «Nel primo tempo è stata una vergogna giocare così in casa. Manca forse la fiducia per prendersi la responsabilità, non è una questione fisica o tattica. Nel primo tempo era come giocare in undici contro tredici o quattordici, arrivavamo sempre in ritardo sul pallone. Siamo in difficoltà e dobbiamo lavorare forte per tornare al nostro livello». La Roma non sta giocando bene e in un mese è uscita dalla lotta scudetto: «Per arrivare a prendere i tre punti bisogna fare di più. Devo fare molto meglio se parlo per me, ma tutti devono prendersi la responsabilità perché se giochiamo così in casa non andiamo lontani. Negli ultimi quattro anni non avevo mai fatto una partita del genere e questo non può succedere. Nel secondo tempo abbiamo provato tutto ma è stato troppo tardi». Strootman lascia alcuni quesiti insoluti: «Nelle ultime cinque o sei partite non so cosa sia successo. Dopo la qualificazione in Champions abbiamo mollato, non so come dire, è difficile spiegare, è difficile capire come migliorare. Per arrivare a fare gol dobbiamo fare di più, aiutare gli attaccanti, nel primo tempo è andata malissimo».
COSÌ NON AIUTO LA SQUADRA – Il dialogo nello spogliatoio sembra si sia un po’ perso negli ultimi tempi: «Pensate che non parliamo? Siamo tutto il giorno a Trigoria, lavoriamo dentro e fuori dal campo, tutti dicono che non ho fatto un cavolo, ma facciamo tanto per migliorare, il mister lavora ogni giorno, ma la fiducia si può riprendere solo con una vittoria in una grande partita. Mi piace aiutare i compagni ma se gioco male come ho fatto in questa partita non posso aiutare nessuno. Dobbiamo guardarci allo specchio. Dopo la sosta va ripresa fiducia, dobbiamo uscire da questo momento di difficoltà e lo faremo». Strootman è severissimo con tutti, anche con se stesso: «Non abbiamo meritato di vincere per tutti i 90’. Non abbiamo giocato come una squadra, dobbiamo lavorare insieme, secondo me è una questione mentale. Tutti dobbiamo prenderci la responsabilità, non dobbiamo parlare tanto ma lavorare fortemente per uscire dal momento di difficoltà. La cosa più importante è stare uniti. Dopo la sosta dobbiamo dimostrare di esserlo. Due mesi fa tutti dicevano che eravamo un gran gruppo e dobbiamo dimostrarlo. Adesso dobbiamo riposare, non so se sia meglio o peggio. Buttare tutto quello che è stato fatto in un mese non può accadere. Io so che ho giocato male. Mi prendo le mie responsabilità, così non aiuto nessuno. Forse abbiamo mollato mentalmente. In campo e in allenamento fisicamente diamo sempre tutto. Spero sia l’ultima volta perché davanti ai nostri tifosi non possiamo giocare così».