Il centrocampista belga, squalificato per due giornate dopo la simulazione nel derby, non giocherà le gare contro i rossoneri (domenica) e con i bianconeri all’Olimpico. La Corte Sportiva d’appello ha dunque confermato il doppio turno di stop.
Confermate le due giornate di squalifica Niente sconto, Kevin Strootman non sarà in campo nelle prossime due partite di campionato. La Corte Sportiva d’appello ha dunque deciso di confermare il doppio turno di squalifica inflitto al calciatore della Roma; al termine di un’udienza durata circa un’ora – con la società giallorossa che era rappresentata da Umberto Gandini, che non ha però voluto rilasciare alcuna dichiarazione – è stata presa la decisione definitiva che priverà così Luciano Spalletti di un calciatore fondamentale per il suo centrocampo. Nessuno sconto, il giocatore belga non potrà scendere in campo nelle prossime due fondamentali gare contro Milan (a San Siro) e Juventus all’Olimpico. Dopo il derby la Roma perché anche una pedina importante per i prossimi due match – che saranno importantissimi per provare a mantenere il secondo posto in classifica davanti al Napoli.
Il parere dell’avv. Grassani Strootman era stato squalificato per due giornate a causa della condotta antisportiva mostrata in occasione della simulazione che aveva indotto l’arbitro Orsato a fischiare il rigore – che aveva permesso ai giallorossi di portarsi momentaneamente sull’1-1. La Roma aveva poi deciso di ricorrere e sul fatto si era pronunciato anche l’avvocato Mattia Grassani: “La strategia della società giallorossa è apprezzabile, ha il diritto di perseguirla, ma così facendo presta il fianco. Se l’olandese avesse tirato indietro il piede per reazione – spiega Grassani – avrebbe potuto ammetterlo subito col direttore di gara portandolo sulla retta via. La dinamica dell’azione è lineare e da manuale c’è la squalifica minima di due giornate. È il minimo, nonché fisiologico che avvenga. Facendo ricorso c’è il rischio che aumenti la sanzione inflitta. Le partite che l’olandese salterà sono fondamentali per la qualificazione diretta in Champions, ecco perché il ricorso diventa una scelta ancor più delicata da parte dei dirigenti giallorossi”.
1. RICORSO CON RICHIESTA DI PROCEDIMENTO D’URGENZA, EX ART. 36 BIS COMMA 7 C.G.S., DELL’A.S. ROMA S.P.A. AVVERSO LA SANZIONE DELLA SQUALIFICA PER 2 GIORNATE EFFETTIVE DI GARA INFLITTE AL CALC. KEVIN JOHANNES STROOTMAN SEGUITO DI RISERVATA SEGNALAZIONE DEL PROCURATORE FEDERALE EX ART. 35, COMMA 1.3 C.G.S., SEGUITO GARA ROMA/LAZIO DEL 30.04.2017 (Delibera del Giudice Sportivo presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A – Com. Uff. n. 197 del 2.05.2017)
La C.S.A. respinge il ricorso, con richiesta di procedimento d’urgenza ex art 36bis comma 7 C.G.S., come sopra proposto dalla società A.S. Roma S.p.a. di Roma. Dispone addebitarsi la tassa reclamo.