Alla fine Di Francesco non fa nulla, ma proprio nulla, per tirarsi fuori. Anzi, nel disastro di Vigo ci si sente dentro eccome. Per scelte, preparazione e approccio alla gara. Anche se poi, a fine conferenza,rialza la testa. Così: «Di una cosa sono certo, questo schiaffo ci servirà da lezione. E sono sicuro che a Bergamo, domenica prossima, faremo una grande partita». Ecco, a voler essere ottimisti la chiave di lettura è proprio questa. Certe botte meglio viverle subito, in precampionato, quando possono aprirti gli occhi e farti raddrizzare la barca prima che sia troppo tardi.
DISASTRO – Poi Di Francesco entra nell’analisi della partita. Iniziando proprio da quel primo tempo assurdo, per alcuni versi imbarazzante. «Un disastro tecnico, fisico e tattico – dice il tecnico giallorosso –. Non mi è piaciuto niente della squadra, non mi è piaciuto l’approccio. Poca intelligenza tattica. Abbiamo fatto pressione singolarmente invece di squadra, tanti errori in fase di palleggio la linea difensiva sempre costretta a scappare all’indietro. Il Celta ci poteva fare 5 o 6 gol in quel primo tempo. Abbiamo sbagliato l’aggressione iniziale, non c’è mai stata una verticalizzazione. Insomma, un primo tempo da cancellare subito. Che però ci deve far capire che come ci si allena poi si gioca. È tutta una questione di testa». Ecco, allora il problema è proprio lì, nell’aver sottovalutato la partita. «Ma una cosa del genere non può succedere quando rappresenti la Roma e indossi questa maglietta. Non lo accetto. Le partite non si preparano ore prima, ma giorni prima». Intanto però tra sei giorni si gioca, stavolta però per i tre punti. Insomma, un po’ d’ansia c’è. «Dobbiamo sicuramente lavorare tanto, ma non ne farei una questione di filosofia di gioco, ma piuttosto di atteggiamenti. Non penso che spostare un uomo avanti o uno indietro possa dare più o meno equilibri. Ripeto, secondo me è stato un problema di testa, cosa che trovo inaccettabile. Io sono il primo responsabile, ma adesso dobbiamo capire tutti che non c’è più da scherzare».
LA RABBIA OLANDESE – E chi non ha scherzato in campo è stato soprattutto Strootman, entrato subito con la cattiveria agonistica e la rabbia che lo contraddistingue. «È stata una brutta sconfitta, perdere così non è mai bello – dice il centrocampista olandese –. Un primo tempo chiuso sotto 4-0 è una cosa impossibile per una squadra come la Roma. Ma non dobbiamo abbatterci, abbiamo lavorato bene finora e sono sicuro che con l’Atalanta sarà tutto diverso. Di Francesco? Il suo calcio non è più complicato, solo che eravamo abituati a giocare in un modo e ora stiamo cambiando. In allenamento le cose vanno bene, ora dobbiamo farle vedere anche in partita». Chiusura con il discorso Juventus e l’interesse dei bianconeri per i suoi servigi: «Dico solo che non ho mai parlato con nessuno e penso solo alla Roma». Ecco, quel che serve. In una brutta serata come questa, almeno un raggio di luce.