Tutto fermo. O quasi. Perché nell’empasse che riguarda il tira e molla con Spalletti rientrano diversi aspetti. Dal mercato ai rinnovi. Tema, quest’ultimo, molto caro a Lucio che nel post-gara con la Fiorentina, lo scorso 7 febbraio, chiese la conferma dei vari Manolas, Strootman, De Rossi, Nainggolan e, «se lo vuole, Totti». Al netto delle parole di Pallotta nel post-Sassuolo – «I rinnovi? Non è il momento di pensarci» – le cose non stanno proprio così. Perché se Nainggolan ancora attende di trovare l’intesa con il club da quest’estate (e le parole dell’altro giorno sono un segnale chiaro alla società), Totti ancora non ha deciso cosa fare il prossimo anno e De Rossi aspetta una chiamata, passi in avanti sono stati effettuati con Strootman, in scadenza nel 2018. La scorsa settimana è andato in scena un incontro che ha avvicinato sensibilmente le parti. La Roma punta su Kevin, intende blindarlo a lungo, alzargli lo stipendio (attualmente guadagna 2,8 milioni più premi) e adeguarlo agli ingaggi top del club.
MONCHI PUNTA SAN PAOLO – Capitolo a parte merita invece Manolas. Inutile girarci intorno: il greco è destinato a lasciare la Capitale. L’adeguamento (che poi viste le richieste del difensore, 3 milioni a stagione, equivarrebbe a rifare il contratto) ristagna, quasi che tra le parti ci sia un accordo tacito per la cessione a giugno. Le parole ieri dell’agente Evangelopoulos a Tmw.com lasciano intendere come l’addio stia lentamente prendendo forma: «Possibilità che rimanga? Chiedetelo alla Roma. Una cosa posso però dirla, la decisione finale sarà presa esclusivamente dalla società. E qualora si arrivasse all’addio sarebbe solo ed esclusivamente per una loro scelta». Chiaro l’intento dell’agente di non far passare il proprio assistito come un ‘traditore’. Il futuro ds Monchi ha già segnalato il sostituto. Si tratta di Rodrigo Caio, difensore (e all’occorrenza mediano) del San Paolo, contratto in scadenza nel 2018, che già voleva portare quest’estate al Siviglia e che aveva catturato anche l’attenzione della Lazio. Via dunque un classe ‘93 a non meno di 35 milioni, dentro un ‘91 spendendone 12-13. In piena sintonia con la linea dettata da Pallotta.