Oggi Monchi ritornerà a Trigoria con le idee un po’ più chiare su quali saranno le strategie e le disponibilità economiche romaniste per il mercato di gennaio. È stata una toccata e fuga, quella del d.s., arrivato nel pomeriggio di ieri a Londra, dove ad attenderlo c’erano il presidente Pallotta e il resto della dirigenza giallorossa, nella City già da qualche giorno, con cui in serata ha assistito alla partita di basket tra Philadelphia 76ers e i Boston Celtics. Un mini summit che non dovrebbe aver cambiato troppo le carte in tavola rispetto a quanto non era già emerso negli ultimi tempi, cioè che la Roma prima di poter acquistare dovrà necessariamente fare cassa con alcune cessioni. La strada da percorrere è doppia: 1) rinunciare, magari già a gennaio, ad un big: Strootman è il nome più chiacchierato nelle ultime settimane, ma offerte in questo senso non sono arrivate; 2) fare cassa con cessioni di secondo piano, come ad esempio quelle (non semplici) di Bruno Peres e Skorupski.
Il terzino brasiliano piace al Benfica e al Galatasaray, che avrebbe offerto 9 milioni di euro più bonus. Monchi ne vuole 12 per fare plusvalenza e Peres preferirebbe il Portogallo, ma la spunterà chi soddisferà le richieste romaniste. Se dovesse andare in porto la cessione, la Roma darebbe un’accelerata per provare ad arrivare a Darmian o Juanfran, due operazioni a basso costo ma con elevato rendimento. Il portiere di riserva Lukasz Skorupski (una sola presenza, in Coppa Italia) ha chiesto di andare via. Piace in Inghilterra al Crystal Palace, la Roma valuta il suo cartellino circa 10 milioni. Ieri è stata ufficializzata la cessione al Cagliari di Leandro Castan: il brasiliano partirà in prestito semplice, senza diritto di riscatto da parte della società sarda, che pagherà per intero il suo ingaggio.