La voglia sarebbe quella di isolarsi dal mondo, di non parlare, stringendosi alle certezze regalate fino a questo momento dalla stagione. Derby a parte. La voglia che corre tra i tifosi è la stessa che avvolge la Roma, chiusa dentro Trigoria ad analizzare gli errori di una batosta arrivata in maniera piuttosto inaspettata. La sconfitta contro la Lazio resta strizzata da un calendario che riempie i pensieri più delle preoccupazioni lasciate dalla stracittadina. Domani pomeriggio, all’Olimpico, si presenterà un Napoli avvelenato per le discusse decisioni arbitrali dell’altra semifinale di coppa Italia, contro la Juve, e affronterà la sfida della capitale con una determinazione feroce.
Per questo l’andata di coppa, minando qualche certezza finora conquistata, deve essere spinta in fretta sullo sfondo, dalla Roma, rimandando e isolando qualsivoglia pensiero legato alla sfida di ritorno. «Non è mai bello perdere un derby, ma abbiamo giocato solo il primo tempo di una partita che dura 180 minuti». È Szczesny – portiere di campionato, mentre nelle coppe Spalletti utilizza Alisson – a richiamare l’attenzione dell’ambiente giallorosso, per evitare che tutto venga buttato alle ortiche. «Il primo round lo abbiamo perso – continua la sua analisi a Sky – ma non è certo finita. Giocando in casa il ritorno, abbiamo la possibilità di ribaltare il 2-0 e andare in finale».
Spalletti ha analizzato la sconfitta a Trigoria, facendo vedere i video, rimproverando i suoi, e cercando di non disperdere la rabbia di un gruppo che vorrebbe spaccare il mondo. «Dobbiamo dimenticare il derby in fretta – si fa portavoce dello spogliatoio Szczesny – e pensare al Napoli. Verrà fuori una bella partita tra due squadre arrabbiate: match che si giocano sulle qualità mentali. Mi piace pensare che i nostri rivali non abbiano nulla più di noi e le qualità mentali in campo faranno la differenza. Non dobbiamo arrivare a conclusioni affrettate solamente per una sconfitta: negli ultimi due mesi abbiamo infilato risultati positivi e, continuando così, riprenderemo il cammino intrapreso dopo la sosta invernale».
La società giallorossa è rimasta piuttosto male per il trattamento riservato dai tifosi della Lazio a Rüdiger. Il giocatore è stato sommerso di ululati per tutta la gara ma, da Trigoria, preferiscono non far trapelare alcuno stato d’animo sull’argomento per non alimentare polemiche. Meglio, allora, pensare alla gara con il Napoli, sperando di poter presto tornare a vedere un Olimpico pieno. Dopo il derby di nuovo in notturna, e con le barriere abbassate a 110 centimetri, il passo successivo dovrebbe essere la rimozione totale del divisorio, unica condizione per rivedere i gruppi ultras in curva. Non sarà così per questo turno di campionato e neanche per l’Europa League, ma i tempi dovrebbero esser maturi per la stracittadina di ritorno, ad aprile.
In attesa di riuscire ad avere maggiori introiti – mentre va avanti l’iter per il nuovo impianto a Tor di Valle – dalle sponsorizzazioni. In questo senso, la Roma può considerarsi una mangia-manager, visto che, dopo un anno e mezzo, è saltata anche la testa di Colette, il terzo responsabile del marketing – proveniente dal Barcellona – dell’era americana. Le difficoltà a trovare partner commerciali di livello e un main sponsor, alla base dell’allontanamento, mentre si attende la nomina di un altro responsabile.