Nello spogliatoio dell’Olimpico, mercoledì sera, il Liverpool appenderà una maglia di Sean Cox. Il tifoso irlandese è ancora in coma, con danni cerebrali. Ma Lombardi e Sciusco, i due ultrà romanisti fermati dopo gli scontri di Anfield, da ieri non sono più accusati di tentato omicidio. Per il 21enne Lombardi si parla di lesioni gravissime e rissa, questa contestata pure al 29enne Sciusco, già daspato nel 2012, dopo disordini al Circo Massimo per la finale dell’Europeo e assolto dopo averlo scontato. Di certo nel video il più giovane dei due brandisce una cinghia contro qualcuno, l’altro pare solo impugnarla. Il primo rischia oggi fino a 7 anni, che potrebbero raddoppiare se le condizioni di Cox precipitassero, l’altro 3. Negata la libertà su cauzione, resteranno in carcere fino al 24 maggio, quando è fissato il giudizio: un mese nel penitenziario di Walton, dove “alloggiano” decine di ultrà del Liverpool. «I fatti sono tutti da accertare » , ricorda il legale Lorenzo Contucci. Ma la polizia inglese sarebbe in possesso di un filmato del circuito chiuso di Anfield che racconterebbe la dinamica: Cox avrebbe sbattuto la testa cadendo a terra per un pugno ricevuto.
Tensione per mercoledì
L’attenzione in Italia è già orientata sul ritorno. Alla riunione di sicurezza oggi al Viminale anche 7 tra dirigenti del Liverpool e agenti inglesi. Il tema centrale è: come intercettare tutti i 5mila tifosi ospiti in arrivo? Anche in Inghilterra il Primo maggio è festa per il Labour day,l’occasione per tanti di partire prima, arrivando in altre città italiane. Ciò renderà molto più complicato individuarli e radunarli sotto il controllo delle forze dell’ordine. Un tema discusso anche nel sopralluogo di sabato scorso all’Olimpico con polizia britannica e Digos.
L’occhio dell’Uefa
L’Uefa attende ancora un report degli incidenti che arriverà solo a chiusura delle indagini. E guarderà con occhio particolarmente vigile a ciò che accadrà nei dintorni dell’Olimpico: la competenza è della squadra ospitante (il Liverpool lo è per i fatti di Anfield), in caso di situazioni critiche a risponderne pesantemente sarà la Roma. E la città, che nel 2020 deve ospitare la gara inaugurale degli Europei. « Le sanzioni possono essere pesanti, il fatto che sia stata un’azione di pochi non è un alibi » , ha detto il presidente del Coni Malagò.
Un modello in crisi
Calano ombre sul “modello inglese”. Punta sulla repressione, garantendo pene certe e pesantissime per chi delinque allo stadio o nei pressi. Ma è incapace di prevenire quando – soprattutto con i tifosi stranieri – la minaccia del carcere non funziona da deterrente. L’aggressione dei romanisti poteva essere evitata grazie alle comunicazioni della Digos. Ma a Anfield c’erano 240 agenti per 55mila persone. Un quarto di quelli che è pronta a mettere in campo Roma.