Stadio Olimpico semi deserto in una partita da ultima spiaggia per il futuro della Roma in Champions: appena 30.123 spettatori, solo 6.269 biglietti venduti. Sfiorato il record negativo della stagione che resta quello della partita contro il Genoa del 16 dicembre in cui i paganti furono 29.128 (5.724 biglietti venduti). I tifosi sono esausti dei risultati pessimi della squadra, nel pre partita sugli spalti si respirava un’atmosfera funerea che nemmeno la musica da discoteca diffusa allo stadio è riuscita a mitigare.
Gioia, divertimento e spensieratezza sono emozioni del passato: fischi quando i calciatori sono rientrati negli spogliatoi dopo il riscaldamento, fischi durante la lettura delle formazioni (sono stati risparmiati solo Zaniolo, De Rossi e il neo maggiorenne Riccardi), cori contro il presidente James Pallotta e alla squadra è stato ricordato che il tifo era solo per la maglia (applausi solo per l’ex Montella presente in tribuna). Dopo 11 minuti dal fischio d’inizio tutti sono rimasti gelati dal gol di Pezzella, ma l’immediato pareggio di Zaniolo ha risollevato gli animi e la Sud ha ricominciato a cantare. Un fuoco fatuo: il 2-2 finale che allontana ancora di più la Roma dall’Europa è stato accolto con i fischi.
Della gestione Pallotta ne ha parlato il Chief Revenue Officer Francesco Calvo: «Non è assolutamente assente, abbiamo contatti più che quotidiani. Il presidente del Barcellona lo sentivo e lo vedevo meno di Pallotta. L’ambizione nostra è più alta di quella dei tifosi e abbiamo anche più pazienza. Mancare la Champions? È un problema che viene preventivato», ha detto durante il convegno “Economia dello Sport, il business model dell’AsRoma” presso l’Università Roma Tre. Sulla stessa linea anche il ds Massara che ha spiegato lo sfogo del presidente dopo Roma-Napoli: «È legittimo che Pallotta richiami tutti al massimo impegno», le sue parole a Sky.