La Roma ha perso…
“Sono contento di venire qui dopo una sconfitta invece che dopo una vittoria. Parlo da tifoso della Roma e non da esperto: la nostra è una condizione sempre, nel bene e nel male. Il romanista può elaborare il lutto con una velocità che nessuno ha perché c’è sempre un peggio. Ma non piango, sono orgoglioso di questa esistenza che mi è toccata”.
L’errore di ieri Under? “Non lo so posso vedere, ma i problemi sono altri… sono più collettivi che singoli. Ci sono dei problemi, le nostre vite sono così. Io credo che l’unica soluzione sia quella di giocare a pallone, non per sé ma per qualcosa in più. Una squadra di pallone è un gruppo di persone, il calcio somiglia molto al cinema. Quando si sbaglia film una volta, se ne fa un altro. Non sono d’accordo che manca il regista, ma l’attore più navigato. L’unica soluzione ai problemi è andare domenica in campo e vincere. Conosco bene l’Olimpico, c’è chi fischia, ma c’è anche chi canta sempre nonostante il risultato. Ogni tifoso è libero di fare ciò che vuole. Io non do mai un voto alla Roma, al massimo posso darlo alla mia esistenza romanista: NG. Non giudicabile. Lasciateci soli in questi momenti.”
L’antiromanismo spiegato a tuo figlio‘? “È stato fatto in occasione di un quarto di finale non passato. Avendo passato il turno, è necessario rimandarlo? Certe cose non vanno esorcizzate e ripetute.
Olsen? “Se la cava bene”.
Un film sulla vita di Totti? “Sarebbe un peccato se non ci fosse. È un esempio di tantissime cose, non solo di qualità calcistiche. Di temi quel calciatore e quella persona se ne porta appresso tanti. Non credo neanche ci sia bisogno di celebrare più di tanto, ma sarebbe un peccato se non si facesse qualcosa”.
L’attore? “Impossibile mettere uno che faccia lui che gioca a pallone.
Tu il regista… “Non potrei mai”.