“I tifosi hanno già descritto molto bene la situazione. Il problema è che la società non è chiara, non ha gestito bene questa vicenda. Daniele è mio amico, quindi mi dispiace particolarmente. Lui era rimasto l’unico e l’ultimo simbolo di giocatore romano e romanista. Dopo tutto quello che abbiamo venduto o abbiamo perso non c’era da aspettarselo. Molti dei giocatori dati via nelle stagioni scorse hanno vinto dei campionati o stanno per disputare delle finali europee. Erano molto validi e li abbiamo dati via con grande sufficienza. E’ chiaro che in questo momento c’è una depressione notevole tra il pubblico romanista. Anch’io l’ultima partita l’ho vista con un certo distacco, non avevo più il cuore che mi batteva. Perché? Perché anno dopo anno la squadra è stata demolita, anche in maniera un po’ subdola. Basti pensare a Benatia, Lamela, per non parlare di Salah e Alisson. Abbiamo dato via tutti. Io capisco le esigenze di bilancio, ma non ci si può privare sempre dei migliori. A tutto questo dei aggiunge anche la vicenda Daniele De Rossi. E’ stata l’ultima mazzata che ci hanno dato. Non si gestisce così la sua storia. Non mi sembra un giocatore da scartare in questo modo così frettoloso. E’ un fatto di stile e di educazione. Un grande presidente come Dino Viola non lo avrebbe mai fatto e neppure Sensi. Il secondo si è quasi rovinato per la Roma, ha comprato calciatori che costavano tanto. Il primo aveva uno stile speciale, andava a parlare con tutti i calciatori. Pallotta si trova dall’altra parte dell’oceano, non si capisce chi siano i riferimenti della società. Baldini, sì, ma la cosa non è chiara. Della società non parla nessuno, stanno tutti zitti. Non si fa così. De Rossi è l’ultimo baluardo. Il modo è stato sicuramente offensivo nei confronti di De Rossi e anche un po’ nei confronti nostri. Ci hanno venduto tutti e continuiamo ad andare allo stadio e a stare davanti alla televisione, ma che ne sarà della Roma il prossimo anno? Questo è il problema di avere presidenti così distanti. Si fanno i comunicati su Twitter. Ma che una cosa così importante si comunica con un tweet? Si chiamano le agenzie, si rilasciano delle dichiarazioni formali”.
Sul docu-film sulla vita di Totti: “Bisogna fare un bel documentario sulla vita di Francesco Totti con le sue interviste, con i luoghi, con le persone cresciute con lui. Fare una fiction con un attore non lo so se è giusto. Chi lo interpreta probabilmente non saprà neppure giocare a calcio. C’è qualcosa di falso. Bisogna fare un bel documentario, ma con lui che fa da Cicerone, che fa da Virgilio e racconta la sua ascesa. Si può fare un bellissimo documentario e si può anche raccontare una certa Roma”.
Sulla Roma del futuro: “Se il prossimo anno non preparano una squadra all’altezza scendo in piazza pure io. E’ arrivato il momento di tornare a vincere qualcosa. Persino la Lazio è riuscita a prendersi quelche soddisfazione. Proviamo a riparare tutto quello che è stato disfatto”.
FONTE: Rete Sport