E se il piano B, cioè Fiumicino, diventasse il piano A? In Campidoglio se lo chiedono in tanti. Con l’aria di chi vivrebbe il ribaltone con sollievo: «Se fosse la Roma a sfilarsi dallo stadio, non potremmo che accettarlo…», ragiona più di un esponente del M5S. L’operazione calcistico-immobiliare voluta da Parnasi è sempre stata indigesta per i grillini, che però vorrebbero evitare di passareper il «partito del no». Si è scelto di temporeggiare, allora, sperando che le falle tecniche ormai sotto gli occhi di tutti bastino per portare la vicenda a conclusione.
L’ALTERNATIVA – La Roma ha capito qual è il clima e da settimane lavora a un’alternativa. Dove? Nel Comune di Fiumicino, che sarebbe ben disponibile. Ieri il sindaco Esterino Montino ha incontrato di nuovo una delegazione del club, capeggiata dal vicepresidente Mauro Baldissoni. Al colloquio, poco più di un’ora, hanno preso parte anche il vicesindaco con delega all’Urbanistica, Ezio di Genesio Pagliuca e un drappello di tecnici comunali. Segno che non si è più in una fase preliminare, ma si sta cercando di approfondire la discussione. Montino ha più volte ribadito la disponibilità della sua amministrazione.
«L’area c’è, le infrastrutture, in buona parte, anche e altre sono già in fase di realizzazione, come lo svincolo della A12». E Tor di Valle? Prima di schiacciare il tasto game over, Pallotta vorrebbe aspettare l’autunno. Già la prossima settimana è attesa la risposta della Regione su un punto dirimente: la «contestualità» dell’apertura dello stadio con la realizzazione delle opere pubbliche previste, a partire dal potenziamento della Roma-Lido. Si dovrà esprimere la conferenza dei servizi della Pisana.
O per ribadire quanto prescritto dal Comune (opere pubbliche e private vanno in parallelo) o quanto sostenuto dai proponenti, che non vorrebbero legare la costruzione dello stadio e del mega complesso di uffici e negozi alle infrastrutture necessarie per evitare la paralisi del traffico. Si vedrà. Intanto un effetto la vicenda-stadio l’ha prodotto: la sospensione da Soprintendente di Francesco Prosperetti, indagato proprio nell’inchiesta su Tor di Valle.
FONTE: Il Messaggero – L. De Cicco