Questa è la tribuna della discordia?
“Non è la tribuna della discordia. E’ una normale opera pubblica per la quale vogliono una sovvenzione. Per legge e per norma si definisce nella vita dei servizi. Anche perché frequentemente per le opere si deve ripassare a priori un’utilità. Quindi io faccio una spesa e l’ammortizzo in tanto tempo. La vita dei servizi viene stabilita dalle leggi. C’è la legge sulle opere pubbliche, che è un bel documento alto due centimetri dove è spiegato tutto. Questa è un’opera che ha una vita di servizi di 50 anni. Ciò significa che tu devi verificarla e scoprire se va tutto bene o se vanno fatte delle riparazioni lievi o degli interventi straordinari. Oppure se va demolita. Tanto la sua utilità l’ha svolta nei suoi 50 anni di vita dei servizi”.
Lei di che cosa si è occupato nel progetto dello stadio? “Io mi sono interessato del ponte sul Tevere. Io di ponti sul Tevere ne ho fatti tanti”.
“Questa è un’opera che ha una vita di servizi di 50 anni. Ciò significa che tu devi verificarla e scoprire se va tutto bene o se vanno fatte delle riparazioni lievi o degli interventi straordinari”
C’è il rischio che con un sisma la tribuna possa crollare?
“Queste non sono intuizioni. Nel 2003 la legge ha stabilito che Roma è zona sismica, quindi deve rispettare le norme sismiche. Tutte le costruzioni vanno verificate rispetto alle norme sismiche. I posti vengono classificati a seconda dei rischi sismici di Roma. Quando arriva un sisma tu devi verificare che la tua struttura è capace di sopportarlo senza crollare. Questa struttura è degli anni cinquanta e non teneva conto dei sismi e la legge delle verifica sismica è successiva alla sua costruzione. Molte strutture sono state consolidate con degli interventi. Noi adesso rischiamo le costruzioni secondo norme di legge. Se si verifica questa costruzione non resta in piedi”.
C’è la presenza di amianto? “L’amianto è una banalità. E’ stato utilizzato per le coperture delle scuderie”.