Un altro rinvio, un’altra delusione, un altro problema. Patrik Schick si ferma di nuovo. «Lo valuterò per la prossima partita» dice sconsolato Eusebio Di Francesco che già sabato aveva evitato di farlo entrare dalla panchina, forse intuendo che sarebbe stato pericoloso per lui e per la Roma. Ieri l’ufficializzazione di un nuovo intoppo sulla strada del definitivo recupero: Schick sente ancora dolore alla gamba infortunata quando calcia. Non esattamente un dettaglio per un giocatore di pallone. Sarebbe come dire che un pittore fa fatica a tenere in mano il pennello.
CALVARIO – La cautela e la tutela nei confronti dell’acquisto più caro della storia romanista è però dovuto. Specialmente osservando quello che è successo a Karsdorp, la cui guarigione clinica era accertata da due settimane. Considerando che Schick contro il Chelsea non avrebbe giocato, e che Di Francesco può portare in panchina soltanto 7 uomini per il regolamento Uefa, non era il caso di forzare. Certo il malanno muscolare di Schick sta diventando complesso da spiegare: la sua ricaduta dovuta al quarto d’ora d’esordio contro il Verona, con conseguente lesione alla coscia, risale ormai al 16 settembre. La Roma sosteneva che potesse rientrare dopo la sosta di ottobre. Ormai invece l’ipotesi più credibile è che Schick torni disponibile a metà novembre, cioè due mesi dopo l’infortunio.
CIAO BRUNO – Arrivederci al derby anche per Bruno Peres. Contro il Bologna ha riportato una lesione muscolare nella parte alta della coscia, quasi sull’anca. E’ il secondo stop in questo inizio di stagione per lui, già finito ko durante la prima partita di campionato a Bergamo: sempre nella zona dell’adduttore ma sull’altra gamba, la destra.