Probabilmente l’ultima volta è stata proprio quella lì: giugno 2001, il Parma in arrivo all’Olimpico e una festa scudetto che nessuno aveva voglia di perdersi. Quasi sedici anni dopo il termometro del tifo è tornato così, altissimo, proprio come in quei giorni antecedenti al terzo scudetto giallorosso. Adesso di titoli non ce ne sono in ballo, anche se forse uno virtuale sì: è quello dell’amore che la gente romanista vuole tributare a Francesco Totti per la sua ultima partita in giallorosso. Tanto che ieri in poche ore sono stati polverizzati i tagliandi di Roma-Genoa, la sfida che il 28 maggio dovrebbe sancire l’addio al calcio del capitano della Roma.
L’ENTUSIASMO – Sarà il Totti-day e nessuno se lo vuole perdere, per nulla al mondo. Nonostante le polemiche con Spalletti, l’amore della gente va oltre ed è un fiume lungo 25 anni di storia giallorossa. Quelli che ieri si sono srotolati davanti ai tanti punti vendita giallorossi disseminati per la città o nella corsa al biglietto online, con i terminali della Listicket impallati per il carico di richieste eccessive. Così è successo che in dieci ore sono stati già venduti circa 35mila biglietti, che sommati agli abbonati portano le presenze a sfiorare già quota 55mila (il record stagionale della Roma sono i 43.794 del derby di ritorno). Quasi sold out, tanto che non ci vorrà molto ad abbattere il muro dei 60mila, fino anche a spingersi molto più in là. «Tutti i settori popolari sono terminati – dice Carlo Feliziani, responsabile del ticketing –. Avremmo avuto bisogno di due stadi per la gestione di questo evento. La capienza attuale dell’Olimpico? Circa 65-67mila spettatori». E si andrà proprio verso quella cifra, considerando anche i 5.500 posti del settore ospiti, dove probabilmente la Roma chiederà al Genoa di spostare i tifosi rossoblù in tribuna, per sfruttare anche quello spazio lì. E, ci scherzano su a Trigoria, davvero non sarebbero bastati due stadi per rispondere alle richieste pervenute.
IL FUTURO – E Totti? Non è rimasto sorpreso da tutto questo amore – ieri gli hanno dedicato un nuovo murale a Piazza Ragusa, drappeggiato da imperatore – anche se ovviamente gli ha fatto un piacere immenso. Ma lui sa quello che prova la gente per lui. Come sa che quel filo tra lui e i tifosi non potrà mai essere reciso. Poi, una volta archiviata Roma-Genoa inizierà a pensare con un’altra testa, quella da dirigente, sperando magari nell’arrivo di uno tra Montella o Di Francesco. «Un ruolo al Coni per Totti? Lui può fare tutto…», ha detto ieri Giovanni Malagò, numero uno del Coni. E il c.t. Ventura ha aggiunto: «Il suo addio lascia l’amaro in bocca, ma sarà d’ispirazione ai giovani». E allora dovesse esserci un pizzico di malinconia nei suoi occhi, Francesco sa che anche fuori Trigoria la vita (sportiva) per lui non sarebbe finita.