«L’As Roma non è un gioco». La sintesi della distanza tra società e tifoseria sul forzato addio di De Rossi è tutta in questo striscione apparso ieri a Trigoria. Una doccia gelata, uno choc dal quale il popolo romanista fatica a riprendersi. Si passa dalla rabbia ai pensieri malinconici, dai tifosi comuni a quelli noti, con sullo sfondo lo stesso obiettivo: la gestione di Pallotta, presidente assente da più di un anno e sempre più impopolare. «Non mi riconosco più in questa società. Forza Daniele», il pensiero su Twitter di Rob. E Cristian urla: «No agli abbonamenti!».
Più riflessivo, ma il senso resta lo stesso, Filippo: «L’errore più grande è stato non dirglielo subito. È stato trattato come un giocatore qualsiasi». E c’è chi piange in diretta radiofonica. Francesco Totti — in fase di profonda riflessione sulla sua presenza nell’attuale società — attraverso Instagram saluta Daniele definendolo «il mio fratello di campo acquisito, per sempre». E ancora: «Oggi è un giorno triste. Oggi si chiude un altro capitolo importante della storia dell’As Roma, ma sopratutto di Roma, della nostra Roma». Zaniolo, il talento del futuro, vicinissimo al rinnovo contrattuale, rivela commosso: «Mi ha aiutato tanto, è una grande perdita».
Capello ricorda: «È stato un leader fin dall’esordio e un riferimento per tutto il calcio italiano». Commuove il ct azzurro, ed ex laziale, Mancini: «Dispiace tanto, perché ha la maglia della Roma cucita addosso». Per l’ultima di De Rossi, l’Olimpico contro il Parma sarà pieno. Forse anche il settore ospiti sarà aperto ai giallorossi che in massa hanno acquistato il biglietto ieri, mostrandolo sui social come un trofeo. La commozione, come già successo due anni fa per l’addio di Totti, farà il giro del mondo. «Anche quando il vento cessa alcune bandiere continuano a sventolare alte e orgogliose, perché l’amore che hanno dato è inesauribile», un passaggio del messaggio di Marchisio, ex Juve e compagno del numero 16 per anni in nazionale.
FONTE: La Repubblica – F. Ferrazza