«La qualificazione agli ottavi di Champions dipende solo da noi. Come ho visto la squadra contro l’Atletico? Bene…». Poche parole, ma incisive. Il giorno dopo la sconfitta di Madrid, Francesco Totti lo ha trascorso al centro sportivo della Longarina. Ha presenziato – insieme a Simone Perrotta, Angelo Peruzzi e alla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi – alla partita con magistrati, personaggi dello spettacolo ed ex calciatori in occasione della manifestazione per ricordare Sara Di Pietrantonio, la giovane uccisa dal fidanzato alla Magliana nella notte del 29 maggio 2016. Per Francesco, tra i ragazzi della scuola calcio che porta il suo nome, è stato un vero e proprio bagno di folla. Anche se ha smesso di dare spettacolo in mezzo al campo è sempre lui il personaggio più riconoscibile della Roma e proprio questi riflettori puntati addosso lo spingono, per il momento, a mantenere un profilo basso nei confronti della squadra.
Da dirigente non vuole mettere in ombra il grande lavoro che stanno facendo i suoi ex compagni ed Eusebio Di Francesco, con cui ha vinto lo scudetto da calciatore. Consigliere di Monchi («Quando gli ho detto che avrebbe dovuto smettere mi tremavano le gambe», l’ammissione del d.s.) ma soprattutto uomo spogliatoio. Sicuramente Totti è un punto di riferimento per vecchi e nuovi, come ad esempio Patrik Schick, convinto la scorsa estate ad accettare la Roma anche da uno scambio di sms con l’ex numero 10. Ieri l’attaccante ceco si è allenato con il gruppo insieme a Florenzi: l’azzurro sarà sicuramente convocato perla gara di domenica contro il Genoa, ma anche per l’ex doriano, che ha segnato in partitella, potrebbe essere arrivato il momento del ritorno tra i convocati.