Nella Hall of fame della Roma è entrato di diritto il 29 maggio 2017, all’indomani del suo addio al calcio giocato, dopo 28 anni di militanza giallorossa, con 786 presenze e 307 reti in gare ufficiali negli scarpini. Nella Hall of fame del calcio italiano – è notizia di ieri –, Francesco Totti entrerà a maggio, nella categoria «giocatori italiani», ed il titolo che gli assegna la giuria presieduta dal presidente dell’Unione stampa sportiva italiana Luigi Ferrajolo vuole riconoscergli certamente i trofei conquistati in maglia azzurra – il Mondiale del 2006, l’Europeo Under 21 di dieci anni prima –, ma, probabilmente, innanzitutto l’enorme valore simbolico che la carriera di Totti ha nella storia dello sport e del costume di questo Paese: un esempio di ingegno e fedeltà. Totti entra a far parte di una squadra di eroi, gli hall of famers premiati nelle sette edizioni precedenti: Roberto Baggio, Paolo Maldini, Franco Baresi, Fabio Cannavaro, Gianluca Vialli, Giuseppe Bergomi, Alessandro Del Piero. (…)
La novità di questa edizione è l’istituzione di due nuovi riconoscimenti, un premio al fairplay intitolato a Davide Astori (va a Igor Trocchia, tecnico delle giovanili del Pontisola che ritirò la sua squadra per offese razziste), e un riconoscimento speciale che la giuria ha deciso di conferire alla memoria di Gianni Brera, leggenda del giornalismo sportivo.