Queste le dichiarazioni di Francesco Totti alla fine della cerimonia di premiazione: “Scusate, non parlo in inglese. Sono emozionato, non pensavo di ritirare questo premio. Sono contento di questi 25 anni di carriera passati con la Roma. Ho vissuto momenti felici in Nazionale con Del Piero. Ringrazio tutti per la serata, è il primo anno. Spero di potervi aiutare anche in futuro, soprattutto per gente meno fortunata di noi. Grazie ancora per questa serata”.
Innanzitutto le congratulazioni: che emozione è stata? “Sinceramente un premio inaspettato, ma è un riconoscimento internazionale che accetto a braccia aperte, sono riuscito in 25 anni a fare qualcosa di bello”.
Un premio per la sua fedeltà alla Roma. “Il riconoscimento più importante, ho realizzato un sogno che avevo da bambino. Tutto quello che ho fatto l’ho fatto con amore”
I tuoi progetti e come si soffre dalla tribuna per non poter entrare in campo? Conferma il ‘no’ ad un futuro da allenatore? “In tribuna si soffre tantissimo, ora hai un’altra testa ed è tutto più difficile. durante la partita pensi a tante cose, che però non puoi più fare. Un futuro da allenatore? Rispondo di no anche adesso”
Com’è il suo lavoro al fianco di Monchi? “Da Monchi c’è solo da imparare, è uno dei ds più importanti d’Europa e lo abbiamo strappato a squadre più importanti. Al suo fianco guardo tutto, piano piano sto capendo il ruolo che mi si addice. Penso di restare nel settore tecnico: il campo e lo spogliatoio sono le cose che conosco più di tutti. Non so se come dt, come volete voi, ma la parte del campo è quella più sentita”.
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— #Laureus18 (@LaureusSport) 27 febbraio 2018
Prima della premiazione, l’organizzazione ha proiettato un video dove tre ex romanisti come Bruno Conti, Daniele De Rossi e Fabio Capello hanno sottolineato, con le loro dichiarazioni, il valore dell’ex Capitano Francesco Totti:
BRUNO CONTI “Nel mio ufficio ho delle foto. Pelé, Maradona, Messi. Francesco fa parte di quella schiera di grandi fenomeni del calcio. Io ho avuto le mie grandi soddisfazioni, ho vinto uno scudetto, un Mondiale. Bruno Conti ha fatto divertire i tifosi della Roma e abbiamo vinto qualcosa. Quando parlo di fenomeni però parlo di Francesco. Vincere lo scudetto è il massimo per noi che siamo cresciuti nel settore giovanile, abbiamo giocato sempre con la stessa maglia. Poteva guadagnare molto di più, ma essendo innamorato di questa maglia non ha mai accettato. Come si fa a non piangere?“.
DANIELE DE ROSSI “Io ho avuto la fortuna di iniziare a giocare con questa squadra proprio negli anni post scudetto, quando la Roma non andava bene e Totti non si è mai nascosto, si è sempre preso la squadra sulle spalle. Questo fa il capitano e il campione vero, quello che fa la differenza. Ho imparato da lui la forza, il carattere di rimanere fedele a questa squadra. La personalità, imporsi a livello mondiale. Se c’è stato un momento al Mondiale in cui ho avuto la sensazione che ce la potevamo è stato proprio al rigore contro l’Australia. La palla pesava 100 kg e quel rigore è stato una svolta importante. Quest’anno sono io il capitano e ho la fascetta, ma se dici «oggi ho visto il capitano», tutti sappiamo che parliamo di Francesco“.
FABIO CAPELLO “Con la sua permanenza, Roma ha trovato un altro simbolo nello sport e nel calcio, dove i campioni latitano. Totti era la Roma. Totti ha aiutato la Roma e ha aiutato me a vincere il campionato. Era il leader della giocata, il leader che faceva qualcosa di incredibile. Quella qualità che è nel dna dei grandi campioni. Totti incarna la Roma, Totti sente questa maglia come la pelle e dà qualche cosa di più”.
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