Finita da poche ore (forse) la sua storia da calciatore, Francesco Totti continua a ricevere riconoscimenti che lo proiettano nella leggenda. Ieri, infatti, la Uefa ha deciso di assegnare all’ormai ex capitano romanista il «President’s Award», che negli anni ha visto premiate autentiche leggende del calcio: dal 1998 a oggi se lo sono aggiudicato personaggi del calibro di Bobby Charlton, Eusebio, Di Stefano, Kopa, Beckenbauer, Cruyff e, nel 2014, Masopust. Gli unici italiani, prima di lui, erano stati Maldini nel 2003 e Rivera nel 2011. Totti sarà premiato ad agosto a Montecarlo, dove nel 2010 aveva già ricevuto il Golden Foot. «La sua – le parole del presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin – è stata una carriera straordinaria. Questo premio riconosce le prestazioni eccezionali, l’eccellenza professionale e le qualità personali esemplari. Tutti attributi che appartengono a Francesco, un uomo che ha dedicato un quarto di secolo della sua vita alla squadra che ama, la Roma».
«È un onore – la risposta sui social dell’ex capitano giallorosso – Leggere il mio nome tra quelli dei grandi del passato. Vedere riconosciuta a livello internazionale la mia fedeltà alla maglia giallorossa è un motivo di orgoglio». Dopo la grande festa d’addio di domenica scorsa e dopo aver riempito le pagine dei giornali di tutto il mondo, Totti sta trascorrendo qualche giorno con la famiglia, prima di decidere cosa farà da grande e quale ruolo avrà nella Roma. Monchi lo vuole al suo fianco e lo stesso Di Francesco, in una vecchia intervista, ha dichiarato che lo avrebbe voluto come collaboratore. Il prossimo tecnico giallorosso partirà per Boston per incontrare il presidente Pallotta, i dirigenti e ufficializzare il suo matrimonio con la Roma, non appena si risolverà con il Sassuolo la vicenda della sua clausola di rescissione di tre milioni di euro. Niente che possa mettere a rischio l’operazione. In attesa dell’ufficialità del tecnico, il d.s. va avanti per la sua strada: in Argentina sono convinti che il primo acquisto dello spagnolo sarà Sebastian Driussi, trequartista-attaccante classe ’96 con passaporto comunitario del River Plate che la Roma si sarebbe assicurata (ma da Trigoria smentiscono) per circa 10 milioni. «Il ragazzo – le parole del suo agente al sito romanews.eu – vede la Roma come un grande club a livello internazionale ed una grande opportunità. C’è un interesse e noi facciamo il meglio per il giocatore».