Poco più di un tempo in 12 partite, tutti o quasi suddivisi in tappe da 5’ quando “è impossibile risolvere una partita”. Un finale di carriera così frustrante non se lo sarebbe mai aspettato Francesco Totti. Il capitano ha messo piede in campo solo una volta per più di dieci minuti (recuperi esclusi). Ovvero sul 2-0 contro l’Empoli quando è entrato al 73’. Negli 11 precedenti è andata così: Torino (otto minuti), Inter (panchina), Lazio-Roma (quattro minuti) , Napoli (panchina), Lione-Roma (panchina), Palermo (panchina), Roma-Lione (sei minuti), Sassuolo (panchina), Roma-Lazio (otto minuti), Bologna (cinque minuti), Atalanta (quattro minuti). Un trattamento che ha acuito la tensione tra Spalletti e Totti.
L’ingresso a 4’ dalla fine con l’Atalanta ha il sapore dell’ennesimo sgarbo nei confronti del giocatore più importante della storia del club. Totti per ora non parla. Anche la dirigenza rimane in un assordante silenzio. Ma la gestione di Spalletti ha generato la protesta dei tifosi già frustrati da quel totale di zero titoli accumulati negli ultimi 8 anni. Il trend non dovrebbe cambiare nelle ultime 6 gare da calciatore di Totti che si trova ora al 3° posto dei giocatori con più presenze nella storia della serie A dietro Maldini e Buffon. Il numero dieci – al quale a fine mese sarà dedicata una mostra con le sue 365 maglie più importanti – dovrebbe appendere gli scarpini al chiodo, ma sul suo ruolo dirigenziale peserà molto il volere del futuro allenatore. Da Trigoria: Emerson ci sarà col Pescara.