C’è un’altra partita che si sta giocando in Lega Calcio in queste settimane e che in molti vedono impropriamente come un derby. Perché se i partiti contrapposti sono riconducibili a Lotito e Baldissoni, rispettivamente presidente della Lazio e vicepresidente della Roma, in realtà la partita la si gioca tra il dirigente giallorosso e il rappresentante del Genoa (che sia il presidente Preziosi o l’ad Zarbano), con Lotito nelle curiosi vesti di arbitro.
Perché a quanto pare sarà ancora lui a decidere i destini dell’elezione del dirigente che dovrà ereditare il posto che presto sarà lasciato vacante dall’ad interista Antonello, mossa resa necessaria dalla presenza nel consiglio anche di Marotta, originariamente in quota Juventus e oggi invece rappresentante del club nerazzurro.
Logica e buoni rapporti vorrebbero che si mantenesse il posto per una delle cosiddette grandi: così da un gruppo di club è nata l’idea della candidatura di Mauro Baldissoni, tecnicamente uno dei professionisti più preparati tra tutti quelli che frequentano la Lega. E ovviamente il proprietario della Lazio s’è messo di traverso e ha cominciato l’immancabile opera di (im)moral suasion, la disciplina in cui non conosce proprio rivali. (…)
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