Poteva essere l’ingresso in società di Totti, ma forse non è ancora il momento giusto perché a Londra, fanno sapere, non ci saranno riunioni tecniche e dunque non c’è bisogno della sua presenza. O meglio, non si sa ancora se sia il momento giusto o meno e forse qualche nodo va ancora sciolto. Ma di sicuro sono i giorni in cui si sta decidendo il destino di Francesco Totti con la Roma. Sono passati giusto due anni da quando – era il giugno del 2017 ed era proprio a Londra – arrivò il via libera da parte di Pallotta per far cominciare all’ex capitano l’opera di apprendistato che dovrebbe portarlo nei prossimi giorni a riscendere nuovamente in campo, stavolta in camicia e giacca (e magari anche in cravatta, ma proprio quando è indispensabile), comunque sempre con lo stemma della Roma sul petto. Ma finalmente con le mansioni più allargate. Ma la proposta deve essere ancora formalizzata e prima ci sarà un nodo da sciogliere e riguarda il rapporto che attualmente lega Totti a Franco Baldini, primo e più ascoltato consulente del presidente Pallotta.
Come andò due anni fa è stato raccontato in molti dettagli (non tutti, a dir la verità) nel libro sull’ex capitano giallorosso scritto da Paolo Condò: «Dopo aver lasciato il calcio, a fine giugno, io e Ilary – racconta Totti attraverso la penna di Condò – andiamo a Londra per incontrare Pallotta e mettere giù i termini del nuovo rapporto di lavoro e troviamo all’incontro anche Franco Baldini. Ciò che ci diciamo è come l’ultima pagina di un romanzo giallo. La rivelazione dell’assassino.
E poi il modo per ripartire. “Sono stato io, Francesco”. “A fare cosa, Franco?”. “Ho voluto e sostenuto Spalletti perché sapevo che la pensava come me su di te. Spalletti non mi ha mai chiesto la tua presenza, anzi. È ora che rimuoviamo questa presenza ingombrante. Ora si aprirà un nuovo capitolo della tua storia. Un capitolo felice, e tu ci sarai comunque”. “Vorrei fare il vice presidente. Non perché tenga particolarmente alle cariche, ma Trigoria vorrei essere il più alto in grado”. “Non ti serve, Francesco”. “Perché?”. “Tu sei Totti, e lo sarai per sempre. La gente ascolta te, crede a te, vuole bene a te. Noi dirigenti siamo percepiti come noiosi passacarte. La Roma vera sei tu. Ed è sempre come Totti che potrai ricominciare a renderti utile”.
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco