Ci sono quei compleanni così speciali che ti sembrano proprio non finire mai. Un po’ perché sono quelli tondi e un po’ perché le cose di colpo diventano magiche e ti proiettano nell’Eldorado dei sogni. Esattamente come i 25 anni di Stephan El Shaarawy, festeggiati venerdì scorso ma ancora lì, pronti a regalare una gioia dietro l’altra al Faraone giallorosso. Proprio come lui ieri si è regalato altre due gemme, che aggiunte a quella realizzata con il Bologna fanno una tripletta sparsa che ha messo le ali alla Roma di Di Francesco. E, allora, se possibile non svegliatelo più, chissà che questa festa per i 25 anni non vada avanti ancora per un po’. «Questa è una di quelle serate che mi porterò dentro per tutta la vita – dice Stephan alla fine –. E’stata la mia prima doppietta in Champions, poi battere il Chelsea non capita tutti i giorni: ci teniamo stretta questa vittoria, siamo contenti così».
ESTERNI DORATI – E ci mancherebbe altro. Che poi El Shaarawy la festa l’aveva iniziata sabato sera, subito dopo il Bologna, in un ristorante dove casualmente ha incontrato anche Totti e Del Piero. «Auguri, ma sbrigati a divertirti e non fare tardi, che martedì c’è una partita importante da giocare», gli ha detto l’ex capitano giallorosso, nelle vesti di amico e dirigente allo stesso tempo. E Stephan l’ha preso alla lettera il consiglio. Nel senso che ha festeggiato e ha finito di divertirsi proprio ieri sera, all’Olimpico, quando dopo appena 37 secondi ha realizzato uno dei gol più belli della sua carriera. Esterno destro al volo dalla fascia destra, lui che di solito gioca dall’altra parte ed è solito calciare con l’interno. Una metamorfosi totale, bissata più tardi dal raddoppio. Ancora esterno destro, ancora con un taglio da destra. Tutto quello che non siamo abituati a vedergli fare dall’altra parte, tutto quello che ha mandato in visibilio l’Olimpico, tutti in piedi al 75’ per tributargli una standing ovation che gli ha aperto il cuore.
SPECIAL MOMENT – E la festa, allora, El Shaarawy vuole continuare a godersela ancora. Adesso che è sull’ottovolante guai a scendere giù. E magari ieri l’avrà stimolato anche la presenza di Conte, il c.t. che all’ultimo Europeo gli ha lasciato le briciole, rimproverandogli di non avere quella cattiveria assoluta nei momenti decisivi. Non ieri però. «E’ un momento speciale per me, è stata una settimana molto intensa e piena di emozioni, c’è stato anche il mio compleanno – chiude il Faraone –. Il primato nel girone? Significa tanto per noi, quando è uscito il sorteggio c’era un po’ di scetticismo per le avversarie. Ma a Londra sapevamo di poter fare una grande gara e l’abbiamo fatta. Non è ancora finita però, dobbiamo mantenere questo primo posto fino alla fine». E allora è vero, ci sono compleanni che sembrano proprio non finire mai.