Il vice allenatore della Roma Tomei, ha rilasciato queste dichiarazioni:
I ruoli sono importanti? “Ho la fortuna di conoscere il mister da tanto tempo, basta uno sguardo per capirci. Non c’è bisogno di tante parole, il mio ruolo è un ruolo di attenzione a tutti i particolari e quello che concerne il rapporto coi ragazzi più diretto. Adesso è arrivato il mister che controlla quello che dico. Al di là dell’ironia abbiamo la fortuna di lavorare da tanto assieme, ognuno conosce il proprio ruolo e cerca di fare il meglio. Quello che ci aiuta è che siamo un gruppo affiatato, dove magari qualcuno può peccare qualcun altro arriva in soccorso. Può succedere che esiste qualcuno che punta il dito, per noi non è un buon modo. Se sbagli è giusto che tu venga aiutato”.
Rispetto lo scorso ritiro è cambiato qualcosa? “Siamo più avvantaggiati, il primo anno era di conoscenza per tutti. Oltre al campo è il contesto che va valutato nel rapporto coi giocatori, con la stampa e la dirigenza. Il mondo Trigoria ci è piaciuto dall’inizio perché abbiamo creato una famiglia. Si è creato un bell’ambiente”.
L’impressione che abbiamo da fuori è quella… “Con i ragazzi c’è un clima lavorativo importante, nei primi allenamenti salta oggi all’occhio la loro disponibilità, c’è stato un riscontro importante e un bell’approccio. L’allenatore e lo staff propongono, e per adesso i ragazzi hanno iniziato bene”.
Nelle famiglie quando si passa tanto tempo assieme è pesante? “Questo mese a casa ha fatto bene a casa, non lo nascondo. Anche se io e il mister viviamo nella stessa città, ci siamo ricaricati. Allenare una squadra di media fascia come il Sassuolo comportava ritmi diversi, con la coppa siamo stati un po’ rodati, ma Roma è un’altra realtà e i ritmi sono frenetici. A volte ci sono tre partite a settimana, diventa frenetico. Ben vengano le vacanze a fine anno”.
Quanto è importante avere oggi un gruppo numeroso? “Fondamentale, riuscire a lavorare con gran parte della rosa avendo fuori solo 3 nazionali è un aspetto positivo. Questi giorni senza competizioni sono i migliori, si ha più spazio per infondere i propri principi. Siamo avvantaggiati da un anno di lavoro, tanti erano con noi l’anno scorso e sono bravi a trasferirlo ai compagni, i tempo così vengono accorciati, e il tempo scorre veloce ormai, si deve fare il massimo anche sintetizzando, ma queste settimane ci aiuteranno tanto”.
Tutti hanno detto che sarà diverso andare in America col lavoro alle spalle… “Si, anche perché un anno di lavoro si sente. Ripercorrere dei principi inizialmente aiuta, e andare in America con un bagaglio pieno ci aiuterà. Lì non siamo nella nostra struttura, c’è il fuso, ci sono tante cose che inficiano il lavoro. I ragazzi hanno anche bisogno di lavoro, così è anche più semplice”.
Ieri gara tra lo staff a chi prendeva la traversa… “La gara è stata organizzata da me, è stata pianificata prima in modo che io perdessi, è stata voluta per rinforzare lo spirito di gruppo. I nostri amici dello staff hanno potuto così sbeffeggiarmi ma la cosa è stata voluta, gli offrirò con piacere l’aperitivo”.