Ecco le parole di Eusebio DI Francesco in conferenza stampa, alla vigilia dell’esordio casalingo contro l’Inter.
Che passi in avanti si aspetta domani? “Una prestazione migliore dal punto di vista tecnico. A Bergamo squadra cresciuta dal punto di vista caratteriale, così come per il lavoro di squadra. Mi aspetto miglioramenti dal punto di vista fisico, avendo ripulito la squadra dai carichi di lavoro. Mi aspetto una qualità maggiore nello sviluppo offensivo”.
Quali sono i pericoli principali dell’Inter? “Spalletti ha fatto un ottimo lavoro. Squadra dalle idee chiare, il grande inizio di partita ha favorito l’Inter nella prima giornata di campionato. Hanno comunque giocatori importante, soprattutto sugli esterni, ma mi è piaciuta soprattutto a centrocampo, nella loro capacità di non farsi trovare mai nella stessa posizione”.
Cosa ti accomuna a Spalletti e in cosa differite? “In questo momento si fanno molti paragoni, ed è normale, ma la cosa più importante è la partita di domani. Spalletti non devo presentarlo io, vista la sua esperienza. Io sono più giovane, è normale rubare qualcosina dai più bravi, tra cui lui, lo ritengo un esempio. Abbiamo lavorato insieme, siamo rimasti in ottimi rapporti”.
Emergenza a destra: Manolas o Jesus a destra? “Abbiamo ancora un allenamento da fare e poi avete più notizie di me su quello che uno vorrebbe non far vedere. Valuterò. Non si può modificare totalmente una squadra in 5 giorni, già ci vuole tempo ad assimilare quello che chiedo io. Deciderò oggi comunque”.
Preferisce vincere la gara di domani o il duello di mercato per Schick? “Non penso al mercato ma all’Inter ma a prendere i 3 punti che ci consentirebbero di lavorare con serenità per altri 15 giorni, per dare forza e convinzione in quello che sto proponendo”.
Il girone di Champions? “Partendo in terza fascia potevamo aspettarcelo. Sono fiducioso e ottimista, abbiamo le carte in regola per giocarcela. Questa squadra può solo migliorare e crescere”.
Firmerebbe per fare gli stessi punti di Spalletti l’anno scorso? “Sono convinto che, facendo tanti punti, quest’anno si potrebbe vincere lo scudetto visto il livellamento dei punti. Quindi potrei dirti di sì ma bisogna fare sempre meglio, anche facendo meno punti ma ottenendo qualcosa di importante”.
Nainggolan non è stato convocato dal Belgio. Può dare al giocatore più rabbia e cattiveria per domani? “Io lo vedo sempre carico, può solo crescere, anche fisicamente. Gradualmente crescerà anche la sua condizione. Mi dispiace per la mancata convocazione perché è una cosa sua personale. Spero faccia domani una gran partita”.
La Roma è più forte oggi rispetto a quando è arrivato a Roma? “Sicuramente è più forte, sono molto contento di allenarli. Se dovessimo ancora migliorarci sarei più felice. Ora devo dare forza e sono convinto questa squadra possa fare benissimo, a partire da domani”.
L’Inter ha ancora un gap importante da coprire, come detto da Spalletti? “Ognuno cerca di portare dei vantaggi dalla sua parte. Non so cosa volesse dire, io penso alla mia squadra più che al pensiero degli altri. Loro hanno un’ottima condizione, mi sono piaciuti moltissimo contro la Fiorentina ma questa sarà una grande partita”.
Florenzi? “Sarà convocato. Se avessi potuto, sicuramente lo avrei messo in campo ma non ha la condizione per giocare 90 minuti. A gara in corso, mai dire mai. Per il ragazzo che è, la sfortuna che ha avuto, vorrei vederlo anche io in campo”.
Stupito da Jesus? “Non sono sorpreso. Ho fin da subito trovato un ragazzo molto disponibile, voglioso di migliorarsi, di dimostrare di essere da Roma, di dimostrare all’Inter di essere ancora un giocatore importante ma, come tutti, non deve accontentarsi. Ha ancora grandi margini di miglioramento”.
Come movimenti offensivi si vede ancora poco. C’è bisogno solo di tempo o c’è una difficoltà a far fare un certo tipo di calcio a giocatori più affermati rispetto a quelli del Sassuolo? “Quando alleni una squadra per 4 anni, i giocatori si muovono in maniera perfetta. La ripetitività di ogni cosa migliora e ripetendo quei movimenti per tanto tempo li avevano fatti diventari perfetti. Lo scorso anno, con il Sassuolo, ero partito in ritiro il 27 giugno con tutti a disposizione, con la Roma il 16 luglio con tutti i giocatori a disposizione. Ero consapevole di questo, io non li chiudo in una cella obbligandoli a fare ciò che dico. I giocatori hanno la qualità per scegliere, se io ti do la possibilità di scegliere tra 5 cose la qualità sta nel scegliere la soluzione giusta. La condizione fisica e l’apprendimento di ciò che chiede è in crescita. Ci vuole tempo. Mi auguro sia inferiore a ciò che si crede. Paragonare il Sassuolo dell’anno scorso a questa Roma è impossibile, in questo momento. Poi anche allenare giocatori più affermati qualche difficoltà in più ci possa essere ma i miei ragazzi credono in quello che propongo”.
Moreno ha qualche possibilità di giocare domani? Qual è la sua condizione? “Non parlo di formazione ma lui potrebbe avere la possibilità di giocare. Lui è in crescita, è arrivato dopo la Confederation senza aver riposato. Ha avuto qualche problema fisico. Nel calcio attuale c’è poca possibilità di recuperare, più che di lavorare. Lui ha fatto un po’ di fatica ad adattarsi all’inizio, in Olanda c’è molta meno tattica e si gioca più uomo contro uomo, cosa che io non voglio. Lui è squisito, molto intelligente calcisticamente, e anche se non dovesse giocare non diamo giudizi prematuri, non diciamo che non mi piaccia Moreno. Lui sta migliorando”.
Karsdorp? “Sono stati rispettati i tempi. Lui è in ottima fase di recupero, sta facendo quasi tutto. Il primo settembre giocheremo con la Chapecoense, gara a cui tengo e spero lo stadio sia pieno, e forse lì giocherà qualche minuto, per averlo a disposizione contro la Samp”
Avverte un po’ troppo pressione? Si sente di chiedere pazienza? “Non penso tutti abbiano un pensiero comune. non devo chiedere la pazienza a nessuno, chi conta più di tutti è la Roma, non io né nessun altro, per cui il tifoso della Roma sosterrà la squadra in ogni momento di difficoltà. Non chiedo favori a nessuno, io lavoro e e do il meglio di me, poi ognuno avrà il suo giudizio. Non mi piace chi, per preconcetto, giudichi. Mi piace valutare le persone per ciò che vedo e conosco, non per sentito dire. Conosco l’ambiente di Roma, ho serenità, mi piace rispondervi ma ciò che conta è la Roma e domani conteranno i tre punti. Io devo solo difendere la Roma e sono orgoglioso di farlo”.
Che emozioni prova per l’esordio all’Olimpico? “Se ci fosse stata la presentazione avrei attutito l’emozione, che è unica, avendola vissuta anche da calciatore. La prima è sempre la prima, con la speranza di una gioia nel finale. La cosa più importante che chiedo ai giocatori è di dare tutto”.