(MEDIASET) La partita si poteva chiudere prima la partita… “Quando si giocano le partite diventa fondamentale avere una continuità di atteggiamento durante la gara. Se ti capitano 2 o 3 occasioni e le sbagli tutte, gli avversari vengono beneficiati dall’osare di più. Bisogna analizzare bene quei momenti del secondo tempo dove abbiamo affrettato troppo senza riuscire a gestire. Potevamo creare maggiori difficoltà alla loro riconquista. Avevano molti attaccanti in campo che non aiutano molto nel recuperare palla.
Come definisce i suoi giocatori? “Anche oggi sono stati tosti. La partita l’hanno cominciata bene, dettando subito legge cercando di portare a casa il risultato con forza. Nel secondo tempo non abbiamo ragionato da squadra matura, ma è una vittoria meritata, contro una grandissima squadra”.
Strootman? “Ciò che conta è il comportamento di squadra. Ho visto un grande Fazio, un grande Szczesny, Emerson e Peres hanno fatto tutta la fascia. Dobbiamo ragionare un po’ di più da grande squadra con il possesso palla”.
In fase difensiva lavorate bene, avete concesso poco… “Noi abbiamo trovato degli equilibri con questi tre centrali forti fisicamente. Avevano contro calciatori forti dal punto di vista del contrasto e della palla buttata, sono tutti giocatori da palla lanciata. Devono partecipare di più al fraseggio del gioco. I due braccetti devono aiutare a stanare il centrocampista avversario, bisogna creare superiorità nella loro metà campo, bisogna entrare e tirare fuori uno dei loro mediani con il possesso e l’iniziativa. Oggi Manolas e Jesus erano i due braccetti.
El Shaarawy ha bisogno di maggiore considerazione e tutela? “Io tutelo tutto, se non porto a casa i tre punti tu devi venire con me all’aeroporto. Si fanno le seghe mentale a chi tu vuoi, tutte le carezze a chi ti pare, gli si dice bravo, poi negli uno contro uno c’è da stoppare palla e passare sopra, scardinando la fase difensiva dell’avversario. Tu ricevi palla sui piedi e devi andare nell’uno contro uno. Poi fai anche gol, ma questa deve essere una caratteristica importante. Abbiamo avuto 5-6 occasioni clamorose. Stephan ha fatto una buona partita, poi c’era da gestire un po’ di più la palla, entrando nell’ordine di idee di farli faticare se la vogliono prendere loro. Siamo andati a perderla troppe volte. Mettendo Checco è maestro in questo, lui ha questa grande forza e grande carisma, scarica di responsabilità la squadra. Poi sono passati 65 minuti”.
Dzeko? “A me sta bene così, ogni tanto è un giocatore molle, lui continua a coccolarsi quando fa due gol, invece ne poteva fare quattro. E’ un giocatore non cattivo che tende ad accontentarsi”.
(SKY) “Nell’essere tosti abbiamo fatto la nostra parta. Primi 20 minuti spettacolari, poi è chiaro che se non concretizzi rischi di rovinare la prestazione. Nella ripresa potevamo gestire meglio il fraseggio per non subire troppo le ripartenze ma la difesa è stata brava”.
Come la Juventus? “L’ho già detto, sotto l’aspetto della mentalità abbiamo fatto dei passi in avanti, mantenendo una buona qualità. Oggi a essere pignoli c’è stato solo il momento del secondo tempo in cui ho inserito Totti dove dovevamo gestire meglio. Siamo stati costretti a difenderci in area e perdere due punti sarebbe stato pesantissimo”.
Occhi a mezz’asta giusti? “Sono quelli quando hai il capo un po’ storto. Secondo me è solo la mentalità giusta che serve per diventare una squadra quadrata. È stato il tema del girone d’andata, crescere sotto il profilo della mentalità, del carattere, delle scelte giuste. Adesso siamo maturati, vuoi un po’ per la fisicità dei nostri difensori, anche se gli esterni devono partecipare al gioco per far uscire il centrocampista avversario. Oggi nel complesso abbiamo fatto bene a parte il secondo tempo come ho detto. Ci sono state mischie pericolose che per come si era messa la gara non serviva soffrire tanto”.
Linea difensiva? “La nostra è veramente tosta, se non hai centimeti è difficile passare, in area ha un valore importante. Dovevamo chiudere la gara nel primo tempo, però in altre occasioni Dzeko è stato meno bravo. Non ha mai fatto gol in più rispetto alle occasioni capitate. Ognuno deve esprimere sempre più del suo massimo, altrimenti non hai fatto abbastanza”.
Mercato? “Su Feghouli dite bene, al momento è complicato. Per ora stanno lavorando ma riusciamo a sopperire come oggi al numero dei giocatori. Il problema sarà a febbraio, dove avremo tantissime partite. Se non hai il numero esatto per far recuperare i giocatori non ne esci. Abbiamo i giovani forti però per esempio, Gerson deve fare come Emerson ovvero giocare e prendere gli sputi in faccia per venire fuori. Poi però non li rimpiangiamo quando vanno via. Lo dico perché già due miei amici mi hanno chiesto di Emerson Palmieri, che ha qualità. Un mio collega mi ha chiesto se è così per davvero, non posso dire chi è”.
(RAI 2) “Succede di sbagliare qualche gol, l’importante è entrare con il carattere giusto, con la voglia di proporre un buon calcio. Sono più rammaricato per la fase centrale del secondo tempo dove abbiamo perso alcuni palloni per addormentare la partita subendo delle ripartenze da parte di una squadra forte ed in quel momento è stata molto brava la linea difensiva. I nostri difensori stanno facendo sempre meglio, ma serve che i due esterni partecipano di più al gioco perché se non entri nella trequarti con uno dei due è difficile creare spazi per trovare soluzioni importanti”.
Mercato? “Io sto con la società, mi fido del lavoro che fa e non vado a chiedere nulla, ma se, come ho detto ieri in conferenza, si vende qualcuno solo per fare cassa, potrei dire qualcosa. Lì sarebbe l’unica circostanza in cui potrei lamentarmi. Se la società dovesse vendere per rientrare nei parametri che deve rispettare, è giusto che lo faccia, così come se un giocatore non vuole più rimanere qui. Ci sono società che possono offrire stipendi e sogni più grandi della Roma e lì bisogna essere bravi a sostituire. Quando a febbraio ci saranno quei 40 giorni di fuoco con tante partite bisognerà avere il numero giusto di giocatori. Non è facile aggiungere in una piazza come Roma, perché c’è la necessità di vincere. Ho messo Gerson a Torino ma è stato detto che non era pronto”.
(ROMA TV) Differenze con Genova? “Sicuramente quella aveva più insidie ambientali, questa se fosse filata su binari di correttezza la potevamo chiudere. Se ti capitano situazioni importanti e non riesci a concretizzarle, involontariamente dai il via libera agli altri che credono di poter fare qualcosa di più, è una questione psicologica, cominci a pensare di aver buttato occasioni e se si continua così è la fine sicura. È una reazione involontaria, dovevamo fare meglio la parte centrale del secondo tempo, gestire palla e addormentare il gioco, abbiamo perso qualche pallone di troppo con dei contropiede assorbiti benissimo dalla linea difensiva, ma rischiosi perché da una mischia viene fuori la palla mezza e mezza. Ho visto la squadra cresciuta caratterialmente, aver fatto passi in avanti lì significa aver lavorato nella maniera giusta”.
Grande Strootman? “Ha dato due palloni eccezionali, tutti provano qualcosa, si tratta sempre di prendere il tempo alla linea difensiva e a quello che la linea difensiva interpreta come palla coperta e scoperta, diventa fondamentale. Oggi abbiamo fatto un’altra grande partita, i calciatori sono stati forti sotto tutti gli aspetti, ci hanno messo del loro in maniera tosta. Bisogna essere contenti. Abbiamo perso qualche palla di troppo, quando vinci sono gli altri che la devono prendere. Faccio la giocata ma nella percentuale in cui non rischio mai di perderla, non forzo mai il gioco. Invece l’abbiamo forzato e abbiamo sofferto la loro ripartenza”.
Mario Rui? “È guarito, riusciremo a vederlo nelle prossime partite, ha uno spezzone di partita nelle gambe. Bisogna tenere in considerazione il risultato del loro comportamento, con uno dei quinti vai a scivolare nella posizione dell’esterno che attacca il terzino e con uno dei braccetti fai il quarto, lo possiamo fare sia a destra che a sinistra con Rüdiger, Manōlas è più centrale ma lo ha fatto benissimo, quando ha dovuto chiudere alle spalle di Peres”.