È guerra fredda tra la Roma e l’Uefa. La denuncia dei torti arbitrali subiti nella semifinale col Liverpool non è passata inosservata ai piani alti, dove hanno deciso di infierire puntando la lente d’ingrandimento su Pallotta e sull’Olimpico. Andiamo con ordine: ieri è stata aperta un’inchiesta per la «condotta scorretta» del presidente, reo di aver protestato per l’operato del fischietto Skomina, riferendosi in particolare al mani di Alexander Arnold e al fuorigioco inesistente di Dzeko.«Roba de lgenere è assolutamente uno scherzo» è una delle frasi incriminate pronunciate dal patron americano, che non è stato né deferito né multato. Ma il caso verrà giudicato il 31 maggio e il rischio di un provvedimento c’è: una sanzione o un’ammonizione,a Trigoria non si aspettano nulla di significativo. Ben diversa la reazione del diretto interessato: «Sono sorpreso dall’apertura di questo procedimento disciplinare. Per me –replica Pallotta tramite l’Ansa – è la condotta Uefa ad essere inappropriata».
Il dg Baldissoni lo difende e minimizza: «Jim non ha mancato di rispetto nessuno,probabilmenteavràusatoqualcheparolaunpo’coloritaperrichiamarel’attenzione sulla tecnologia». Il punto debole dell’Uefa, che una riflessione potrebbe farla a fine mese durante l’incontro dell’esecutivo. Le linee guida per il prossimo triennio sono state già stabilite, ma si sta pensando ad un compromesso: c’è l’ipotesi di inserire la Var dagli ottavi in poi,affidando le sfide ad eliminazione diretta ad arbitri provenienti dai «top» campionati, e quindi già abituati alla novità a cui prima o poi tutti dovranno adattarsi.«Il problema sono i tempi», ha dichiarato il vicepresidente Uva, ma c’è di più. Ci sono sottili equilibri politici dietro questa scelta, il mandato di Ceferin si regge sull’ idea delle pari federazioni e imporre i costi della tecnologia alle leghe minori non sarebbe una decisione popolare. Ma la sperimentazione al Mondiale è un lasciapassare per il futuro e non può non essere sfruttato nella massima competizione europea. «La Var è indispensabile per non cadere nel ridicolo»,la dura presa di posizione di Pallotta nell’infuocato postpartita che di buono gli ha portato il sostegno dei tifosi, che sui social scrivono «finalmente parla da vero presidente» e «io sto con Pallotta».Ci voleva la guerra con l’Uefa per fare la pace con gli ultras.Ora sono tutti uniti contro un nemico, che ha in mano il destino della Roma dopo i fatti di Liverpool: Sean Cox è ancora in coma, i Reds sono in finale e la punizione arriverà a stagione chiusa, con la possibilità che nella prossima vengano vietate le trasferte o si chiudano le porte dell’Olimpico, è presto per dirlo. Intanto, però, lo stadio considerato a 5 stelle dall’Uefa non soddisfa i requisiti nel modulo compilato dal delegato di turno,che ha considerato«insufficienti» i tre tornelli per il settore ospiti, numericamente giusti in relazione alla capienza ma i tifosi inglesi si sono lamentati con il loro Slo anche se alla fine tutti erano dentro 10 minuti prima dell’inizio del match. È solo un cavillo in un piano perfetto che ha colpito il Liverpool e la stessa Uefa, tutti hanno fatto i complimenti alla Roma, che non a caso organizzerà la finale di Coppa Italia su incarico della Lega. «Sto morendo dalle risate. Autorità, Coni e Roma hanno garantito una professionalità che non ho mai visto in nessun evento sportivo. Non potremmo essere più orgogliosi dei nostri fan e della città», la risposta del presidente alla pallottola spuntata dell’Uefa.