Andrà all’Inter perché andrà all’Inter. Del resto (quasi) tutti ne sono convinti, ma la questione futuro di Nicolò Barella non si può ancora dare per definita in direzione Milano. La Roma ci spera, poco ma ci spera, pur nella consapevolezza delle difficoltà, sapendo di poter contare sul presidente del Cagliari Tommaso Giulini che è stato chiaro con le parole. Cioè o l’Inter lo soddisfa con una nuova offerta tipo quella della Roma, oppure per lui il ragazzo va a Trigoria.
La giornata Andrà all’Inter perché andrà all’Inter, ma le parole di lunedì scorso del presidente Giulini sono state molto chiare. L’offerta della Roma è stata accettata, è considerata migliore di quella nerazzurra, se l’Inter non rivedrà i suoi numeri, Giulini è intenzionato a darlo ai giallorossi. E questo ha detto a Barella dandogli tre giorni di tempo (in realtà li ha dati all’Inter) per prendere una decisione. Entro venerdì prossimo vuole una risposta, definitiva.
E il ragazzo che ci viene descritto come un sardo ancora più sardo (lo diciamo come un complimento), cioè se dà la parola la rispetta fino in fondo, ha preso atto, ribadendo al suo procuratore che lui la sua scelta l’ha fatta e che ora tocca all’Inter (che ieri per quello che ci risulta non ha avuto nuovi contatti con il Cagliari). Così Alessandro Beltrami, il procuratore, non ha perso tempo e ieri si è presentato nella sede del club milanese con l’obiettivo di verificare le intenzioni dell’Inter che ieri, peraltro, era alle prese con l’arrivo di Stefano Sensi per le visite mediche.
Non volendo millantare (Beltrami, dopo aver risposto, ci ha bruscamente e maleducatamente riattaccato il telefono), non conosciamo nel dettaglio i contenuti del confronto con la dirigenza nerazzurra, ma è verosimile che Beltrami abbia detto che senza una riformulazione dell’offerta al Cagliari, Giulini non è intenzionato a far finta di niente.
Il presidente del Cagliari si è esposto in prima persona e vuole che l’Inter faccia un passo, rivedendo la sua offerta al rialzo. Non lo dovesse fare, lo scenario potrebbe cambiare. Anche se Barella continua a dire Inter, anzi Antonio Conte perché la scelta del giocatore è soprattutto figlia legittima dell’arrivo dell’ex ct sulla panchina nerazzurra. C’è da dire, peraltro, che ci sono alcune indiscrezioni che potrebbero far pensare a un non impossibile cambio di pensiero da parte del ragazzo.
Il primo è l’arrivo di Sensi all’Inter. Non perché gli stia antipatico l’ex Sassuolo e compagno in azzurro, ma perché ha preso atto di come l’Inter abbia chiuso senza tentennamenti l’acquisto di Sensi, cosa che con lui non è avvenuta, acquisto che inoltre va a infoltire ulteriormene le presenze di centrocampisti agli ordini di Conte per la prossima stagione. C’è poi il fattore famiglia. La moglie di Barella sembra infatti che preferirebbe un trasferimento a Roma, se non altro per motivi logistici visto che i collegamenti con Cagliari sarebbero più numerosi e più veloci.
Infine, oltre all’ultimatum di Giulini, c’è la questione Nainggolan che ha lo stesso procuratore di Barella, ma che da qualche giorno l’Inter sta trattando come un esubero, a distanza di appena un anno dall’acquisto costato complessivamente trentotto milioni. La cosa non fa piacere nè al procuratore, nè a Barella. Che, comunque, andrà all’Inter perché andrà all’Inter, anche se la questione non si può definire chiusa. Il giocatore ha già un accordo economico con il club nerazzurro, ma sul piatto la Roma gli ha messo un’offerta superiore a quei due milioni e mezzo più bonus che gli ha garantito l’Inter. Ma, ribadiamo, andrà all’Inter perché andrà all’Inter.
Veretout (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri