Alzi la mano chi dopo il tre a zero di El Shaarawy quasi al tramonto del primo tempo, ha pensato, beh ‘sta partita la vinciamo. Non vediamo mani alzate. Conseguenza di quel quasi. Perché è in quei cinque minuti che mancavano al fischio dell’intervallo, che ci sta un abbozzo di risposta per questa Roma giovane e antica. Sarebbe stato sufficiente andare al riposo con il risultato fissato dalla doppietta di Dzeko e il gol del Faraone, per poter vedere qualche mano alzata, compresa quella di chi scrive.
Invece è arrivata quella capocciata di tal Castagne (ci aveva purgato pure all’Olimpico, roba da non crederci), Karsdorp a guardare come Santon con Mandzukic, Olsen a smanacciare in porta con le sue enormi manone. È cambiato tutto. E il problema è che lo sapevamo io, noi, voi, tutti. Roma sparita, evaporata, sciolta, inesistente nel corso di tutta la ripresa che per i tifosi giallorossi è stato un viaggio oltre i confini della realtà. (…)
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