Poche ironie, il Bonsai che la Roma si porta a casa per aver vinto la Mabel Green Cup non è solo la proiezione magari un po’ macchiettistica dei trofei che i tifosi aspettano da anni (se è per questo anche il Naranja vinto a Valencia nel 2015 reclama giustizia), ma è comunque il giusto premio per aver battuto (7-6 ai rigori, anche questa è una bella novità: di Marcelo l’unico errore) il Real Madrid, dopo aver chiuso i tempi regolari su un bugiardissimo 2-2, considerando l’altra decina di palle-gol costruite dalla Roma e sprecate malamente.
Ma c’è anche un aspetto negativo e riguarda la tenuta della squadra in fase di non possesso: perché già nel primo, ma soprattutto nel secondo tempo, il Real ha troppo spesso portato l’uomo solo al cospetto di un efficacissimo Pau Lopez, mentre i cambi impoverivano la qualità tecnica della Roma e la stanchezza faceva ulteriormente abbassare le performance.
È il calcio d’estate, giocato perdipiù nel giorno forse più caldo dell’anno, quasi a ferragosto e con oltre 30.000 romanisti sugli spalti, in un’atmosfera inizialmente diffidente, poi calda e alla fine persino entusiasta, con l’ovazione per Dzeko, già in forma Champions League, a coprire i primi fischi, e il conforto per le belle prestazioni di molti singoli, da Zaniolo a Perotti, da Ünder a Fazio, da Jesus a Kolarov, passando ovviamente dalle parate di Pau Lopez. (…)
FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco