Stephan Kareem El Shaarawy fa gol con i propri investimenti. Il Faraone è uno degli azionisti della prima ora di Satispay spa, un network di pagamenti fondato oltre tre anni fa a Milano, da tre cuneesi (il professionista Giandomenico Genta e i manager Alberto Dalmasso e Samuele Pinta), utilizzabile tramite un’app del proprio telefonino che consente di pagare direttamente esercenti fisici e on line convenzionati. Tra questi c’è Unione Radio Taxi che abbraccia un bacino di oltre 12 mila mezzi pubblici. Per El Shaarawy è stato il primo investimento in una start up che non aveva ancora aperto le porte al mercato. «Da un paio d’anni», dice il calciatore, «assieme a mio fratello siamo attivi nelle startup. Oltre a Satispay, abbiamo investito in Charity Star, Facility Live e, ultimo, in Skin, un progetto molto interessante che stiamo sviluppando con Fedez». L’attaccante giallorosso che percepisce 2,8 milioni di compenso annuo dal club giallorosso, ha investito alcune centinaia di migliaia di euro attraverso un veicolo creato ad hoc (Proximity Capital srl) gestito da Antonio Assereto, che ha il 3,27% della società e, di recente, ha rinnovato l’impegno partecipando a un nuovo aumento di capitale. «Satispay è un progetto nel quale crediamo molto, investire in una startup significa credere in aziende giovani e innovative», aggiunge.
LA CASSAFORTE – Oggi il capitale di Satispay che ha 92 soci, è di 411.646 euro, di cui 344.460 sottoscritti e versati anche se finora l’iniziativa ha raccolto circa 10 milioni di investimenti da investitori e privati. E’ sufficiente avere un conto corrente presso una banca e, attraverso l’iban si preleva la somma per pagare il ristorante, il pieno di carburante alla propria auto, con zero commissioni. Satispay è diventata una realtà anche grazie a soggetti privati che hanno deciso di puntare sul progetto investendo le loro risorse, come Jonathan Weiner e Ray Iglesias (fondatori del progetto Google Wallet e, successivamente, di Money 2020), Jon Koplin (Responsabile della Divisione International di Google Wallet), Nicola Carbonari (fondatore di Autoscout 24), Giuseppe Donagemma (già Vice President Networks di Samsung Electronics e attuale Presidente dell’Advisory Board di Satispay). I principali azionisti sono Brignone (24,8%), l’ad Dalmasso (19,66%), Iccrea Banca (16,33%), Banca Alpi Marittime (3,27%) e lo stesso El Shaarawy con la stessa quota. In cantiere c’è un nuovo aumento di capitale di 10-20 milioni al quale potrebbero aderire grossi nomi del mondo economico. Pochi numeri danno la misura delle dimensioni di Satispay: oggi, i download dell’applicazione sono 185 mila di cui 80 mila attivi, con una crescita di 300 nuovi al giorno, gli utenti attivi nell’utilizzo del servizio sono 90 mila, gli esercenti aderenti al circuito sono oltre 11 mila, in crescita progressiva di 50 al giorno. La media di utilizzo di Satispay è di 6 volte al mese, contro le 2,8 volte di utilizzo delle carte. I ricavi 2016 ammontano a 310 mila euro, break even a 500 mila utilizzatori attivi, entro un anno. Nel 2021 secondo il piano, il fatturato arriverà a 200 milioni con ebitda di 50. Il Faraone gestisce le altre attività proprie – prevalentemente i diritti di immagine – tramite EL92, una srl di cui ha il 60% mentre il restante 40% è suddiviso in parti uguali tra il padre Sabri e il fratello Manuel. L’ultimo bilancio depositato (2015) evidenzia un risultato netto di 63.997 euro, in calo rispetto ai 175.666 euro dell’anno prima.