L’uomo della svolta, decisivo nelle ultime tre partite che senza di lui la Roma avrebbe fatto molta fatica a vincere. Dovrebbero essere le premesse di una conferma al di sopra di ogni sospetto e invece la presenza di Under tra i titolari giallorossi domani in Champions a Kharkhiv con lo Shakhtar (arbitra lo scozzese Collum) non è sicura. Di Francesco sta pensando di farlo partire in panchina, ma non ha ancora deciso. Il tecnico, in realtà, aveva in mente una rotazione in attacco da diversi giorni: Under titolare a Udine e poi da utilizzare in corso in Ucraina. Si può quindi dire che la prodezza di Cengiz alla Dacia Arena gli abbia scombinato un po’ i programmi. Perché parliamoci chiaro, tenere fuori proprio adesso un giocatore così in «palla» sarebbe difficile per qualsiasi allenatore. E se le cose dovessero andare male domani sera, tutti punterebbero il dito contro la scelta dell’allenatore. La squadra è volata ieri in Ucraina dopo l’allenamento a Trigoria, Di Francesco ha avuto tre ore di tempo in più sull’aereo per continuare a riflettere e dalla rifinitura di oggi si capirà qualcosa in più.
I suoi dubbi sono legati all’esperienza internazionale del turco e, soprattutto, alla tattica da adottare contro lo Shakhtar. «Abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno – ha spiegato il tecnico al sito della Uefa – e dobbiamo dare il massimo dal punto di vista dell’attenzione, della concentrazione e dell’aspetto tecnico-tattico». L’allenatore ha studiato a fondo pregi e difetti degli ucraini e i suoi timori sono legati alla fase difensiva della Roma di fronte alla tecnica e alla velocità dei brasiliani a disposizione di Fonseca: ecco perché il ballottaggio è fra Under e Gerson. Sì, il brasiliano potrebbe partire di nuovo dal 1’ nel tridente come successo a Londra col Chelsea e a Madrid, e garantire una maggiore copertura nei ripiegamenti. Insieme a lui ci sarebbero Perotti e Dzeko, mentre Under, El Shaarawy e Schick sarebbero tre jolly da spendere nel corso del match. C’è da aggiungere che Cengiz non ha ancora giocato un solo minuto in Champions: è rimasto in panchina nelle prime quattro gare del girone e addirittura in tribuna, anche se convocato, nelle ultime due sfide con Atletico e Qarabag.
Sembra quasi una vita fa, quando Under era ancora solo una promessa da svezzare. «È un giocatore – spiega Di Francesco – che ha la spigliatezza, la capacità, l’esuberanza di trasformare ciò che gli chiedo in qualcosa di importante. Ma non deve mai mollare e lavorare con grande umiltà». Il ct turco Lucescu, che lo Shakhtar lo conosce bene, ringrazia il collega abruzzese «perché ha dato fiducia a Under e ha avuto la pazienza di aspettarlo. Ma per la Roma in Ucraina sarà una gara molto difficile». Il tecnico dei rivali Paulo Fonseca si mostra prudente: «Se potessi toglierei quasi tutti i giocatori a Di Francesco – ha detto a Teleradiostereo – noi siamo pronti per la Champions dopo due mesi di stop». Lo è anche Dzeko, che ha rischiato di non poter giocare questa gara se fosse finito al Chelsea. «Ho passato giorni complicati a gennaio – racconta – e si è visto anche in campo. Ora non voglio più pensarci. Il nuovo modulo? Nainggolan mi sta più vicino, stiamo facendo risultati ed è evidente che qualcosa è cambiato». Insomma ai giocatori va molto meglio così.