A una bacheca non gloriosa, almeno in rapporto alle ambizioni di una società quasi secolare, la Roma ha l’occasione di aggiungere una perla prestigiosa. Non si chiama più Coppa Uefa, seconda solo alla Champions in ordine di importanza, ma Europa League, traguardo non irraggiungibile, perché Spalletti dispone di un organico di qualità. Promette una promozione da prima della classe un calendario benevolo. L’ostacolo più alto è quello da affrontare stasera a Plzen, contro il Viktoria. Da evitare pericolose amnesie nella culla della birra di lusso: stadio piccolo, avversario di medio livello, ma la Roma ha il dovere di partire di slancio. Perché non dovrebbero spaventare i viennesi dell’Austria e i romeni dell’Astra, che pure hanno eliminato il West Ham. Attesa in campionato da una trasferta ricca di insidie come quella di Firenze, ha tentazione del turn-over, Spalletti, e già dal campionato è facile che la porta sia affidata al portiere del Brasile Alisson, viste le troppe incertezze del polacco.
Altre italiane in campo stasera: prevedibile passeggiata dell’Inter con gli israeliani dell’Hapoel, battesimo severo per il Sassuolo con l’Atletico di Bilbao e difficoltà ambientali a Salonicco per la Fiorentina. Ma intanto, fra le protagoniste più attese, il gradino più alto del podio spetta al Manchester United di Mourinho, favorito d’obbligo per la vittoria finale, anche perché brucia la mancata partecipazione alla Champions, sfuggita per qualche distrazione di troppo. Prima serata per l’impegno della Roma in Boemia, da seguire con grande interesse.