L’ordine, di fatto tassativo, è di non pensare che sia già tutto fatto, tutto chiuso, con la pratica archiviata. E l’ordine arriva diretto da Ernesto Valverde, che nonostante il 4-1 dell’andata non si fida. O, almeno, in cuor suo fa finta di non fidarsi, per cercare di tenere alta la tensione dei suoi. «L’unica cosa che non deve succederci è pensare di aver già vinto, di essere già in semifinale – dice il tecnico del Barcellona – È ancora tutto da decidere, anche se il risultato del Camp Nou è buono. Ma finisce lì, stasera dovremo giocare come se si ripartisse da uno 0-0, pensando solo a vincere la partita. Perché poi può succedere di tutto: una giocata, un’espulsione…».
MOSSE E SUCCESSI – Valverde è alle prese con il dubbio Busquets («La partita è importante, ma lui ha un disturbo. Valuteremo la situazione») esattamente come Di Francesco è alle prese con i grattacapi legati a Messi. «Ogni allenatore deve pensare a far sì che i migliori giocatori avversari non si esprimano al meglio – continua Valverde – Leo condiziona sempre l’approccio della squadra rivale, ma sappiamo anche che lui trova sempre il modo di entrare nel gioco per essere poi decisivo. Vedremo in partita cosa succederà. Anche noi, ad esempio, dovremo fare molta attenzione a uno come Dzeko o ad altri giocatori della Roma». Già, anche se poi l’impressione è che davvero il Barcellona goda di un vantaggio talmente grande da metterlo alriparo da qualsiasi brutta sorpresa. Con la testa dritta dritta al possibile Triplete. «Siamo in corsa in tre competizioni, stiamo giocando bene, ma finora non abbiamo vinto nulla – chiude Valverde – Non abbiamo vertigini, ma per ora pensiamo solo alla Roma e alla possibile semifinale. Il resto lo vedremo più avanti».