«Salut, je suis Jordan Veretout. La prossima volta parlerò in italiano». Sfrontato in campo quanto timido dietro ai microfoni tanto da parlare per tutta la conferenza in francese nonostante i due anni passati in serie A. Si è presentato così il centrocampista strappato dalla Roma al Milan e al quale Fonseca vuole affidare la regia di una squadra ancora da completare.
E proprio l’intervento del portoghese è stato determinante nella scelta di Veretout: «Il discorso dell’allenatore è stato fondamentale. Mi ha detto che voleva un giocatore come me e con le mie caratteristiche, mi ha dato fiducia». Stesse parole pronunciate in questi giorni da Diawara o Spinazzola. Fonseca determinante quindi, come potrebbe esserlo con Zaniolo e Florenzi orientati a restare al contrario di Dzeko che attende l’offerta finale dell’Inter.
«Ma Edin segna tanto, è un gran giocatore che potrebbe aiutarci a riprendere la Champions», cerca di persuaderlo Veretout di cui i tifosi romanisti ricordano soprattutto la tripletta alla Lazio. A 26 anni, dopo aver giocato quasi sempre da mezzala, nella Roma come detto farà il regista, come in passato con Pioli a Firenze: «Ho ricoperto tutti i ruoli del centrocampo, davanti alla difesa è un nuovo ruolo, ma ho imparato molto e acquisito maturità. Giocando a 2 serve più riflessione, oltre alla visione di gioco, ma mi impegnerò per fare sempre meglio».
Anche perché, dice Veretout, «ho scelto la Roma perché è un grande club, e rappresenta un passo avanti nella mia carriera. Giocando qui ho più possibilità di andare in nazionale. Vogliamo fare qualcosa di bello, sta a noi lavorare quotidianamente per andare in Champions». Intanto per un francese che arriva ce ne sono 2 in partenza: Nzonzi è vicino al Monaco mentre Gonalons può finire al West Ham. Per l’attacco spunta Junior Moraes dello Shakthar.
FONTE: Leggo – F. Balzani