Lo strapotere in Italia della Juventus si allarga anche in Europa. No, non parliamo di campo ma di politica. E’ notizia di ieri che l’Eca ha dato il via alla creazione di un terzo torneo per club organizzato dall’Uefa. E sapete chi presiede tale organismo? Il numero uno della Juve, Andrea Agnelli. Una competizione che dalla stagione 2021/2022 si aggiungerà alla Champions e all’Europa League. La sensazione è che questo sia il primo mattone propedeutico alla nascita della Super Lega. Un pensiero fisso ormai. L’acquisto di Cristiano Ronaldo era stato il passo definitivo per rompere definitivamente gli argini in Italia: dimensione che ai bianconeri va stretta da tempo. Lo dimostrano i sette scudetti di fila vinti senza rivali o quasi. Già, il portoghese è arrivato per conquistare quella Champions che da anni manca nella bacheca della Vecchia Signora. Una visione piatta che non appartiene ad Agnelli (visionario?) proiettato in un futuro dove le squadre si trasformano in brand. Immaginate un campionato fatto solo dalle prime 4 dei 5 maggiori campionati europei. Pensate a quanti soldi possono arrivare da sponsor e tv. Un sistema che si autoalimenta come il mercato del lusso. Un pianeta distante anni luce dall’attuale serie A. Il seme è stato piantato ora bisognerà capire come crescerà: chi decide le squadre? Ci saranno retrocessioni? E i campionati attuali? Agnelli una sua idea ce l’ha, la esporrà a tempo debito. La sua voce in Europa è molto ascoltata e nel tempo il suo peso specifico è aumentato parecchio: non è un caso che si vociferi che dietro le dimissioni di Pierluigi Collina ci sia proprio lui (il rigore in Real Madrid-Juve ha lasciato segni evidenti). L’Andrea bianconero ha pensieri anche per l’Italia: il progetto vede Beppe Marotta a capo della Figc, ma non subito. Bisognerà attendere il prossimo biennio.
LEGA DI SERIE A E FIGC – Ore intense a Spalato dove si è tenuto il vertice Eca. Juve, Roma, Napoli e Inter hanno colto l’occasione per definire le strategie da attuare nell’assemblea di Lega odierna. Bisognerà nominare un nuovo consigliere di Lega che prenda il posto di Marco Fassone, decaduto dopo l’addio al Milan. In pole c’è il dg della Roma, Mauro Baldissoni. Ma Claudio Lotito, sfumato il blitz in serie B, (si discuterà anche della sua poltrona di consigliere federale, la legge 8 del 2018 sui limiti a 3 mandati), ha in pugno circa 7 squadre e c’è bisogno dei suoi voti per far eleggere il rivale. Più facile che il presidente laziale percorra un’altra via: essere eletto lui in Lega in cambio dell’appoggio necessario per mandare in consiglio il neo patron del Milan, Paolo Scaroni. Si parlerà anche della Federcalcio e della possibilità di far eleggere uno tra Gravina (Lega Pro) o Sibilia (Lnd). Un reggente (resterà in carico 2 anni) che spiani la strada a Marotta. Tramontata l’idea Abodi (autocandidatosi) che non vuole perdere il Credito Sportivo. Si affronterà poi la vicenda tappetini-Juve: sembra ancora lontano l’accordo. I club rischiano di perdere i 46 mln raccolti. Altro tema, la restituzione dell’anticipo di Mediapro (Oltre 50 milioni ancora fermi nelle casse della Lega). Capitolo fascia di capitano: alla Fiorentina sarà concesso di mettere quella di Astori sotto quella omologata per tutti i club.