Il mercato si è chiuso tre giorni fa e tutto sembra tornare al suo posto. Dzeko e Nainggolan sono stati i giocatori più “chiacchierati”, ma mentre per il centravanti c’è stata una vera e propria trattativa con il Chelsea, per Nainggolan alla Roma non è mai arrivata un’offerta dalla Cina. E dopo il bosniaco, anche il centrocampista belga giura fedeltà alla Roma. Nainggolan si toglie dal mercato. E se fosse per lui lo farebbe per sempre. Da domani Di Francesco si affida ai due giocatori che hanno tenuto in ansia i tifosi per preparare il riscatto giallorosso. Ieri Nainggolan si è confessato in una intervista a Sky, che andrà in onda oggi. E ha parlato del suo futuro, togliendosi definitivamente dal mercato: «Qui a Roma sto benissimo, non vedo il motivo per cui dovrei andar via. Vivo bene, sono felice, ho tutto quello che devo avere, in questi casi neanche tutti i soldi del mondo ti possono far cambiare idea. Potrei firmare a vita per la Roma, anche perché ho rinunciato a tante squadre. A meno che la società un giorno decida di cacciarmi. In questo momento sono felice qui e l’importante per me è essere felice». E’ felice al punto di aver acquistato casa e di aver scelto con la moglie di continuare a vivere nella Capitale anche quando smetterà. Ha raccontato le differenze tra Di Francesco e Spalletti: «Caratterialmente penso che Di Francesco sia un po’ più tranquillo rispetto a Spalletti. Lui si innervosiva anche se leggeva una cosa sbagliata, o non so, sentiva una cosa e la faceva più grande di quella che era. Di Francesco, invece, è uno che guarda soltanto al lavoro, che è convinto di quello che fa, di quello che vuole». Dopo oltre un mese il video di Capodanno è un lontano ricordo, ma Nainggolan rivendica il diritto di vivere come vuole: «Sono cresciuto senza padre, quindi cerco di dare il massimo del mio tempo ai miei figli. Anche perché è un’esperienza che non raccomando a nessuno. Mia madre mi ha insegnato tanto, anche se poi sono andato via di casa abbastanza giovane, alla fine sono cresciuto in Italia. A 17 anni andare via di casa non è una cosa facile, ma ho cercato di crescere, sono maturato prima perché sono partito presto. Sono molto contento di come ho vissuto, anche se magari altre persone dicono che non sono un bell’esempio per i giovani. Io faccio il calciatore e l’educatore lo fanno altri. Io ho i miei figli e cerco di crescerli bene, ma nella vita privata faccio le cose giuste secondo me, e in partita mi sento sempre pronto».
CI MANCA TOTTI – Con Francesco ha mantenuto un rapporto di amicizia: «Lui era un giocatore importante a livello mondiale, ovunque andasse la gente urlava sempre “Totti! Totti!”: penso che abbia guadagnato il rispetto sul campo per il campione che era. Dentro lo spogliatoio un po’ manca. All’inizio, soprattutto, era un po’ particolare e difficile. Però, adesso, ha questo nuovo ruolo e viene spesso negli spogliatoi, cerca di essere presente. È sempre una cosa buona per noi giocatori avere un ex giocatore che ci sta vicino e che ci può dare una mano».
DE ROSSI A TUTTI I COSTI – Domani c’è bisogno di Daniele De Rossi. Il capitano non gioca dal 30 dicembre, in quella partita contro il Sassuolo riportò una nuova lesione al polpaccio, quello che lo fa penare da qualche anno. Domani stringerà i denti per esserci. Oggi la decisione, se dovesse farcela Strootman finirebbe in panchina.