Se il futuro di Nicolò Zaniolo sarà un film da Oscar, non ci sarà bisogno di attendere la notte delle stelle per sapere a chi andranno i primi riconoscimenti. Nel giorno in cui la Roma batte il Torino e dorme in zona Champions, le tre statuette virtuali paiono infatti già assegnate, «and the winners are…» il d.s. Monchi (che si schermisce), Eusebio Di Francesco (che fa il burbero) e Roberto Mancini (che gongola). Vedere scorrazzare per il campo un 19enne col fuoco dentro, avrà aperto il cuore al c.t. azzurro, ieri in tribuna. (…)
D’altronde Di Francesco sa bene di coltivare un talento: «Ha caparbietà e forza fisica – spiega l’allenatore, che fotografa così anche l’azione del primo gol –. Ma Nicolò parte da una grande fase difensiva, è da lì che nasce la sua gran partita. Rompe gli equilibri e non so quanti palloni abbia recuperato nella metà campo avversaria. Per me può fare anche l’esterno, seppur con caratteristiche differenti».
(…) «Deve continuare a lavorare, perché come ci si allena, si gioca. Prosegua così e stia zitto», chiude tra il serio e il faceto. (…)