Diciamoci la verità, sarà un po’ il suo derby. Perché nel Genoa ci ha giocato un anno, quando era bambino, e perché la sua adolescenza l’ha vissuta un centinaio di chilometri più giù, a La Spezia, a casa sua, compatibilmente con gli impegni calcistici di papà Igor. E poi perché di mezzo c’è anche l’Entella, la squadra che di fatto ha lanciato nel calcio che conta Nicolò Zaniolo (…).
La stessa Entella con cui Nicolò si mise in mostra nell’aprile 2017 all’Olimpico, nella finale di ritorno della Coppa Italia Primavera, e che all’Olimpico tornerà il 14 gennaio per provare a fare lo sgambetto anche alla Roma, dopo il Genoa. (…).
Quella di stasera per Zaniolo sarà quindi una partita davvero speciale. Non solo perché sarà la sua nona presenza consecutiva (anche se due gettoni per mini-spezzoni di gara), il che certifica quanto sia diventato ormai importante per lo scacchiere giallorosso, ma anche perché c’è un angolo della sua adolescenza che di colpo gli tornerà in mente: lui, spezzino, contro i cugini della «Superba», così come viene vista Genova dalle parti di La Spezia. E poi perché se un anno di pulcini Nicolò l’ha vissuto proprio con la maglia bianconera dello Spezia, un anno di esordienti lo ha fatto invece al Genoa, con la casacca rossoblù. (…)
Ma quella di stasera per Zaniolo sarà una partita speciale anche per altro. Perché arrivato a Roma per fare la mezzala, impostosi come trequartista moderno, stasera dovrebbe andare a giostrare da falso nueve. Finto centravanti, insomma, a dimostrazione anche della sua grande versatilità tattica e del fatto che sia davvero il prototipo del giocatore moderno. (…).