Scossa dagli ultimi sussulti dell’era Monchi, prossima a scelte strategiche e di mercato delicate, la Roma ha bisogno di certezze da cui ripartire. Per esempio, vanno definite prima possibile alcune situazioni contrattuali lasciate in sospeso dall’ormai ex direttore sportivo spagnolo. Due nomi su tutti, per diversi motivi: Zaniolo ed El Shaarawy. Quanto al primo, non c’è dubbio che il rinnovo del contratto debba essere un obiettivo prioritario nei piani del management giallorosso. Il suo accordo ha scadenza lunga, giugno 2023, ma è disegnato per un ragazzo di 19 anni che doveva fare un graduale apprendistato tra i grandi. E quindi prevedeva 300 mila euro annui, con la possibilità (già sfruttata ampiamente) di raddoppiare a 600 mila tramite bonus legati a presenze e gol.
CRESCITA – Inutile dire che la dimensione attuale di Zaniolo è ben diversa da quella dell’estate scorsa: in pochi mesi Nicolò è divenuto insostituibile nella Roma ed è entrato nei programmi azzurri di Mancini. In lui il tifo giallorosso vede il possibile emblema della Roma del futuro, l’uomo in grado di rappresentare il club ai più alti livelli. Insieme a De Rossi, Nicolò è stato l’unico a uscire indenne, anzi osannato, dalle aspre contestazioni recenti. Non è nato a Trigoria, ma ormai è come se lo fosse, per l’affetto e le aspettative che catalizza. Di un sostanzioso ritocco contrattuale si è già parlato il mese scorso, qualche contatto c’è stato tra il club e il nuovo procuratore di Zaniolo, Claudio Vigorelli, in carica da gennaio.
L’ipotesi è quella di un allungamento di un anno, con un ingaggio che salirebbe fino a un paio di milioni più bonus. Un passo necessario per rendere più congrua la posizione del giocatore e più saldo il legame con la Roma. Il che non impedirà di certo a grandi club, già peraltro in movimento, di puntare dritto sul gioiello in sede di mercato. Pallotta qualche tempo fa lo ha dichiarato incedibile, ma in casi come questo è arduo contrabbandare certezze, anche perché le avances potrebbero essere particolarmente seducenti. (…)
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