Il governatore Nicola Zingaretti scende in campo a difesa delle radio romane attaccate dal presidente della Roma James Pallotta: «In nove tiravano merda sulla Roma. Due le ho già fatte fallire, me ne mancano sette» aveva detto il numero uno della Roma da Boston. «Pallotta? È un altro che viene da fuori e con arroganza si relaziona a una comunità bellissima, che lo è anche nella sua ricchezza – la risposta di Zingaretti dalle frequenze di Radio Radio – Arrivano e danno lezioni, se pensassero invece a fare il proprio dovere sarebbe meglio. È un altro di quelli che sbaglia. Da romanista dico: invece di dare lezioni agli altri ci permettesse di tornare a sognare, perché questa è la vera grande questione che abbiamo davanti». Il romanista Zingaretti parla anche dello stadio a Tor di Valle, e nel mirino, oltre a Pallotta, stavolta finisce la sindaca Virginia Raggi che giovedì aveva accolto i comunicato dell’Anac come un via libera, dimenticando che l’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone ha fatto sapere anche che vigilerà sulle procedure per la fase realizzativa della struttura e che, esaminati tutti i documenti, «non risultano riduzioni delle opere pubbliche previste».
Pallotta aveva detto che la struttura sarà pronta in tre anni: «Se questo atteggiamento aggressivo di Pallotta fa venire dubbi sul progetto stadio? Siamo stati molto rigorosi sulla verifica della credibilità del progetto dello stadio. Mi permetto di dire che se non ci fosse stata questa giunta comunale che ha stravolto il progetto probabilmente il cantiere sarebbe già aperto, anche con le opere pubbliche che derivavano dalle cubature». E quindi l’attacco a Raggi, con l’aggiunta: «Noi abbiamo vagliato il progetto con grande serietà resistendo alle pressioni e ora siamo in attesa di una procedura, ma non confondiamo l’atteggiamento arrogante. Se non avesse le gambe quello stadio non sarebbe passato». Poi l’affondo finale del governatore: «Io sono stato un geloso custode della trasparenza e della legalità e penso, come abbiamo detto, che quello stadio debba andare avanti, ma nessuno faccia il furbo. Costruiamo anche le strade per farci arrivare i tifosi altrimenti ci malediranno ogni volta che, imbottigliati nel traffico, dovranno entrare e uscire».