“Siamo emozionatissime, contentissime. Stiamo festeggiando ancora adesso. Non vedevamo l’ora di vincerla”.
Tante difficoltà incontrate nel battere una squadra come il Milan… “Il Milan è una grandissima squadra, messa bene tatticamente con dei singoli importanti come Giacinti, Dowie e Boquete. Abbiamo creato tante azioni sia noi che loro prima andare ai supplementari e poi ai rigori. Ci siamo giocate tutte lì”.
Essere romana e romanista ed aver alzato il primo trofeo della storia giallorossa nella sezione femminile? “Mi sono venuti i brividi. Durante i rigori mi stavano scendendo le lacrime dall’emozione. Poi ho iniziato a piangere e ridere (ride, ndr). Post infortunio sono riuscita a recuperare in tempo per la finale e vedere quella coppa è stato davvero emozionante… brividi! Così, a parole, non riesco ad esprimere cosa ho provato. Certe cose bisogna viverle”.
Come avete preparato la finale? “La Coach è stata sempre molto serena e tranquilla. Ci ha detto di giocare come sappiamo e di divertirci. Ci siamo allenate molto bene ed eravamo serenissime, come s’è visto. Betti (Bavagnoli, ndr) è stata serenissima anche prima dei rigori. Ci ha detto andate, tirate e non preoccupatevi di come andrà. Era già contenta e soddisfatta di ciò che avevamo fatto”.
Il gruppo… “Sì, ormai hanno imparato tutte l’inno della Roma. Rivedendo i video s’è visto molto l’attaccamento alla maglia. Quando entri in una squadra come la Roma è così”.
La tuaa sua stagione e l’infortunio al crociato… “Sono stata fortunata a rietrare in tempo per la finale. In semifinale ero in tribuna ma ero comunque vicina alla squadra. Mi sono allenata duramente per raggiungere un obiettivo che mi ero prefissata. Le mie erano lacrime di gioia per essere in campo con loro e per aver contribuito alla vittoria”.
Quali sono i prossimi obiettivi della Roma Femminile a partire dalla Supercoppa?
“Sì, puntiamo alla Supercoppa e, a quel punto, anche alla Champions. Fare questo tipo di esperienze, con altre squadre internazionali, di aiutare ad alzare il livello sia mentalmente che fisicamente”.
C’erano i tifosi presenti allo stadio… “C’è un’altra aria, un po’ come era prima. I tifosi sono il dodicesimo uomo in campo, si sentono. Ci hanno dato una grande mano con i loro cori”.
FONTE: Roma Radio