Simon Rolfes, L’AD del Bayer Leverkusen, ha parlato della sfida contro la Roma giovedì all’Olimpico:
“Occupiamo più o meno la stessa posizione di classifica, Bundesliga e Serie A non sono poi così lontane come livello. Credo sarà una doppia sfida equilibrata”.
Venerdì contro il Colonia avete perso dopo 14 partite consecutive… “Sì, ma siamo in buona forma. Magari non è stata una grande partita, l’ultima, ma poteva essere un pareggio. Prima della striscia avevamo avuto una gara non buona con l’Augsburg, poi siamo riusciti a migliorare e passare il turno contro il Monaco. Bisogna essere confidenti nelle nostre capacità, ma imparare dalle sconfitte”.
Ha visto la partita della Roma contro l’Inter? “Sì, certo. Ma in Serie A c’è molta competizione nelle zone alte, ci sono squadre che lottano per la Champions e per la classifica. L’Inter è una grande squadra, anche la Roma, certo, ma non è facile giocare contro determinati club”.
Crede che Dybala giocherà contro di voi? “È un giocatore molto forte, forse lo sa lei meglio di me se giocherà. Ma la Roma non è solo lui, ne ha davvero tanti, è una squadra molto matura, anche per il modo di giocare”.
L’anno scorso avete incontrato l’Atalanta. Avete imparato una lezione? “Credo che l’Atalanta dell’anno scorso fosse più matura di noi in certe gare. Avevamo molti giovani che hanno imparato da quell’esperienza, lo abbiamo dimostrato negli ultimi tempi in Europa. Abbiamo dimostrato di potere giocare meglio. La Roma è molto intelligente nel difendere, l’Atalanta ha più duelli. Però mi sento di dire che è lo stile tipico del calcio italiano, il livello della A sta migliorando”.
Ha parlato con Schick dei suoi ex compagni? “Ho parlato con lui, sì, ma non dei suoi ex compagni. Purtroppo non può giocare contro la sua ex squadra, ma considero Schick veramente un top top player, nella scorsa stagione ha segnato più di Haaland in Bundesliga. Ci mancherà molto in queste partite, speriamo che l’anno prossimo possa giocare ancora contro la Roma”.
Quindi rimane? “Sicuramente”.
Avete tanti giocatori di altissimo livello e che costano molto: Hincapié, Diaby, Frimpong… Chi vendete? “È vero che alle volte dobbiamo vendere giocatori, ma possiamo anche tenerne tanti. Abbiamo una buona squadra, è probabile che un giocatore possa andare via in un certo momento. Però noi vogliamo migliorare, in generale non siamo interessati a comprare, farli giocare qui due anni e poi rivenderlo. Pensiamo che un giocatore possa avere un progetto di quattro o cinque anni, anche per strutturarlo e crescere. Quindi, per rispondere: non faccio nomi”.
E Wirtz se ne va? “Non c’è nessuna chance che succeda”.
È tornato da poco… “E si deve ancora riabituare, probabilmente succederà a fine stagione, migliorando fisicamente e mentalmente. Ha giocato, ha mostrato qualità, però ha bisogno di tempo. Può migliorare, adattarsi, lavorando in estate con i compagni sarà pronto per un altro step di crescita”.
Può diventare un giocatore di fama mondiale? “Assolutamente sì”.
A inizio stagione avete cambiato Seaone per prendere Xabi Alonso… “Abbiamo iniziato molto molto male e abbiamo deciso di cambiare, con nuovi impulsi, nuova energia. Se sei in un club c’è un dipartimento scouting per i calciatori, ma un occhio sul mercato dei coach deve sempre esserci perché non sappiamo mai quando c’è una certa fase di cambiamento. Così siamo ripartiti da zero, Xabi Alonso è sempre stato sulla nostra lista generica, ma abbiamo parlato di idea e filosofia. Abbiamo pensato tutti che fosse un buon abbinamento”.
Pare ci siano le big su di lui come Real Madrid e Tottenham… “Ha un contratto con noi, è felice, gli piace lavorare qui, ha una buona squadra da sviluppare. Anche nell’ultima conferenza stampa ha detto che è al 100% qui con la testa”.
Crede che la Serie A e la Bundes siano sullo stesso livello? “Beh, ci sono alti e bassi da una parte e dall’altra, è un andamento sinusoidale. Quest’anno l’Italia ha avuto più successi rispetto a noi, in altri anni capita il contrario”.
Cosa pensa di Mourinho? “Ha molta esperienza, è molto intelligente. Sa come gestire la pressione e i media. Però poi in campo ci vanno i giocatori, tutti quanti stanno vedendo come ci sia qualità, preparazione. Tutti seguiamo le performance”.
Chi è favorito per la vittoria finale? “Forse per la storia dico Juventus, ha molti titoli durante gli ultimi anni, soprattutto in Serie A. Forse non c’è un favorito generale nei quattro, perché c’è un differente modo di giocare, di vincere le partite. Siamo tutti molto vicini”.
E in Bundesliga cosa succede? “Il Bayern Monaco è favorito per i punti e la differenza reti, molto importante in Germania, però ora mi sembra che il Dortmund abbia più energie, lo si è visto anche con il Wolfsburg. Sembra in caccia del primo posto, spinge, mentre il Bayern non ha la confidenza degli anni scorsi, ha difficoltà a vincere in scioltezza”.
Il cambio di Nagelsmann con Tuchel ha avuto eco anche in Italia. “È difficile da capire, non posso giudicare questa decisione. Ci possono essere discussioni interne, così come bisogna capire quale fosse il rapporto con la squadra. Ci sono così tanti argomenti quando cambi un allenatore che è difficile dirlo da fuori. Non so se sia giusto o meno, è una responsabilità che si prendono i dirigenti”.
Qual è il vostro obiettivo finale? “Tenerci il sesto posto in Bundesliga, non sarà facile, per giocare la prossima Europa League. Poi decisamente vincere la semifinale per giocarci lo step successivo. Poi si vedrà, è pur sempre una finale. Poi dall’anno prossimo proveremo a puntare la Champions per migliorare la squadra. Ci possono essere alcuni trasferimenti, ma i giocatori chiave li terremo quasi tutti. Negli anni abbiamo venduto Bailey, Havertz, ma poi li abbiamo sostituiti”.
La Serie A deve imparare dalla Bundesliga per come vengono gestiti i bilanci? “Noi siamo molto attenti, ma con la pandemia abbiamo avuto problemi perché abbiamo visto l’impatto. Giocare senza spettatori rischia di portare una routine diversa anche al tifoso che magari la domenica non si ritrova più allo stadio ma fa altro. Da noi c’è sempre sold out, la sensazione è che oramai la gente voglia tornare a vedere e vivere l’evento, l’atmosfera. È bellissimo”.
Anche l’Olimpico sarà pieno. “Sarà bellissimo. Le partite internazionali sono tutte fantastiche, le amo. Lo stadio e la città sono bellissime”.
Però lei non ci ha mai giocato. “Sono arrivato al Bayer Leverkusen nel 2005 e con la Roma c’era stata la sfida l’anno prima. Mi sono ritirato nel 2015 e nel 2016 abbiamo incontrato la Lazio. Ho visto una partita da spettatore, ma finalmente potrò sentirla come dirigente”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma