L’Empoli ha lanciato grandi giocatori nel corso degli anni, quest’anno cosa è successo?
“Ogni anno siamo classificati come squadra che deve retrocedere, il problema è che l’ambiente non si sta adattando ad avere delle difficoltà, ciò si riflette sui giocatori che hanno vissuto entusiasmo e che ora si trovano a lottare e magari non sono pronti”.
È complicato rinunciare a offerte e trattenere giocatori che hanno voglia di sperimentare competizioni europee. Forse quest’estate l’Empoli ha ceduto troppi talenti? “Questo purtroppo per noi fa parte del nostro fare calcio, ogni anno è così, non posso fare l’elenco di giocatori che giocano nel Napoli, nella Juventus e anche nella Roma. Quando un giocatore guadagna 200mila euro in una società come la nostra, tanto per arrivare al problema, che può essere di carattere economico e ha delle ambizioni professionali, trattenerlo diventa un problema. Noi abbiamo trattenuto Pucciarelli e Saponara che sono giocatori che avevano offerte da 7 squadre, abbiamo concordato di rimandare il salto alla stagione prossima proprio perché avevamo perso Mario Rui, Zielinski, Paredes, che erano in prestito e che abbiamo inventato noi come calciatori di livello. Quando sono arrivati le società non avevano la percezione che potessero diventare giocatori come si stanno esprimendo ora. Abbiamo trattenuto Pucciarelli e Saponara e ora la nostra situazione non li deve innervosire così tanto, non si stanno ripetendo ai loro livelli, la nostra salvezza dipende dal loro rendimento. Vedremo. Io in 25 anni da presidente ho trattenuto Di Natale e Rocchi un anno in più e l’anno dopo sono andati in doppia cifra nella classifica marcatori. Speriamo che il recupero di Saponara e Pucciarelli si anticipi perché dipendiamo da loro”.
Dioussé è un giocatore che piace tanto, ha ricevuto offerte? “Ce l’hanno chiesto ma sarebbe andato a fare l’alternativa, non avevamo bisogno di venderlo visto che economicamente eravamo a posto. Cerchiamo di completarlo noi, lo conosco bene, nelle difficoltà emotive della squadra si sta rivelando quello che assorbe meno le difficoltà. Gioca, sbaglia e non ne risente”.
Avete consacrato Paredes, avete Skorupski in prestito. C’è questa collaborazione con la Roma… “Sì con Sabatini di sicuro, ma anche con Massara, un ragazzo molto serio, che ha conoscenza del calcio. Spero il rapporto continui, ce ne sono diversi che son passati da noi come Spalletti che ha cominciato qui”.
Spalletti ci ha detto che nel ’97, la prima volta in serie A, durante la notte si è stretto il campo. “Avevamo una difesa stressata (ride, ndr), con i due centrali. Si vinse in Serie B, e c’era più differenza tra Serie A e B. I difensori centrali in difesa a 4 erano protetti, in difesa a 3 erano un po’ lenti, era sempre largo con Baldini e Bianconi che avevano problemi di passo. Io questa storia non ve l’ho raccontata, sicuro è stato Luciano (ride, ndr). C’erano anche Martusciello e Pane che hanno dato ottimi risultati in Serie A. Qui abbiamo vissuto momenti di difficoltà, li abbiamo superati grazie ad un ambiente familiare che coinvolge i giocatori. Ci dà soddisfazione leggere l’intervista di Mario Rui che dice che capisce il motivo per cui molti giocatori vadano, finita la carriera, a vivere a Empoli. Ciò mi gratifica da sportivo ed empolese, da presidente. Mario Rui è un ragazzo speciale dal lato umano, mi auguro vi regali le giuste soddisfazioni”.
Nonostante giocatori importanti come Maccarone, il campione del mondo Gilardino, Mchelidze, Pucciarelli, l’Empoli ha segnato soltanto 2 gol nelle prime 10 giornate. “Abbiamo giocatori che non si esprimono ai loro livelli, c’è scelta ampia ma dobbiamo trovare la soluzione idonea. Siamo in ritardo nelle aspettative che avevamo. Passa molto dal recupero di Saponara e Pucciarelli, che è una zanzara in fase di possesso palla e non, ogni allenatore non vorrebbe trovarlo contro. Maccarone ha un momento di difficoltà dovuta forse alla concorrenza. È entrato a Napoli e ha dato un buon segnale. Di quella sconfitta abbiamo verificato che il Napoli era in difficoltà, tanto che Sarri ha sostituito Maggio con Hysaj perché siamo andati vicino al gol del pareggio. Era una partita che doveva finire in pareggio visto il nostro secondo tempo. Ciò va letto come attestato di fiducia. Abbiamo tenuto anche contro la Juve, abbiamo tenuto per un’ora, ed è stato difficile per noi. Con la Lazio abbiamo fatto una delle migliori partite, tanto che veniva fischiata dai suoi tifosi e poi abbiamo perso”.
Come si spiega l’aumento degli infortuni anche in Europa. Da cosa dipende, dal calcio che è cambiato? “Del calcio succede tanto in allenamento e partita. Vedo il Sassuolo che si colloca nella parte media della classifica. Per i neroverdi è difficile gestire due competizioni così impegnative. La Juventus ha meno difficoltà e più abitudine, ha un ambiente che dà vantaggio, perdono e non fanno un processo all’allenatore. Ha 22 giocatori dello stesso livello, 3-4 difensori di un’altra categoria, hanno sbagliato contro l’Inter, ma con il Milan non hanno sbagliato, gli hanno tolto il gol regolare e ha calciato in porta molte volte. Mi sembra un campionato più equilibrato, la Juventus non sembra possa arrivare a Natale con 10 punti di vantaggio da Napoli e Roma”.