“Sono stato spesso vicino alla Roma. Tornavo dal Chelsea e prima di approdare all’Inter e Spalletti mi voleva tra i giallorossi ma poi si è fatto avanti il club nerazzurro e sono rimasto lì tre anni vincendo tre scudetti consecutivi. Dopo questo triennio c’è stata la possibilità di tornare ai vecchi discorsi con la Roma, ma poi hanno preferito virare su John Carew”.
Sono stati anni importanti con l’Inter. Come ricordi quelle sfide con i giallorossi? “Bellissime, sono stati anni impressionanti in cui ci incontravamo dappertutto: finali di Coppa Italia, Supercoppa, abbiamo lottato insieme per lo Scudetto. Ce le siamo date di santa ragione ma con lo spirito giusto, in campo davamo entrambe il massimo e per fortuna abbiamo sempre vinto noi (ride, ndr). Però anche la Roma si è tolta tantissime soddisfazioni. È stato un bellissimo periodo”.
Oggi l’Inter sembra abbia fatto un piccolo passo indietro rispetto a quegli anni nonostante ci sia proprio Spalletti su quella panchina. Che impressione ti ha fatto? “È una società nuova che ci sta mettendo un po’ di tempo a diventare stabile. Ha pagato a caro prezzo le scelte sbagliate dello scorso anno e quest’anno sta cercando di gettare basi solide. Già il fatto che l’Inter stia competendo per i primi quattro posti è un buon segno soprattutto considerando che negli anni passati non era stata all’altezza della competitività che c’è in Serie A. La società dovrà trovare stabilità ma i presupposti sono interessanti, anche grazie al lavoro di Spalletti”.
Un parere su Dzeko e Shick? “Dzeko è un grandissimo giocatore e non lo scopro io. I numeri che ha mostrato in questi anni dovrebbero far parlare di un idolo incontrastato ma il suo rapporto con i tifosi fa capire cosa significa non avere un certo tipo di carisma. Dzeko non riesce a trasmettere il suo carisma e questo pesa, a volte non è la quantità di gol che fai ma cosa trasmetti ai tifosi e ai tuoi compagni di squadra. A volte si preferiscono giocatori che fanno un gol in meno ma che sembrano tifosi in campo. A me piace tantissimo come giocatore ma pecca un po’ di cattiveria e sembra trasmettere a volte un sentimento sbagliato. Schick non ha avuto alla Sampdoria la possibilità di arrivare a 15/20 gol, ha sempre giocato da subentrante e ha fatto bene. La Roma ha fatto comprato un grande prospetto di giocatore, ma ancora non lo è e in una piazza come Roma non c’è la pazienza di aspettare soprattutto visto che appena arrivato ha avuto degli infortuni. Purtroppo negli occhi di tutti c’è ancora l’assenza di Salah”.
L’Argentina ha sofferto molto per arrivare a questo mondiale. Pensi che Fazio e Perotti avranno la possibilità di trovare spazio in Russia? “Sono due giocatori che mi piacciono molto, Fazio ha fatto bene anche prima a Siviglia e a Roma è stato una rivelazione. Quello che mi piace di più di Perotti è la sua capacità di saltare l’uomo. Fossi la Roma lo terrei”.