Andare indietro con la macchina del tempo, alla prima esperienza con il Genoa, per puntare il presente e guardare al futuro. Far scattare il conto alla rovescia, eddai, per vedere un gol in rovesciata sotto la Gradinata Nord. Uno dei templi del tifo rimasti intatti in Italia. Per Mauricio Pinilla un nuovo capitolo di una carriera suggellata dai due trionfi in Coppa America. Le premesse per un ritorno coi fiocchi affondano le radici in motivazioni che volano alte come certi cross per spingere il pallone in rete. “Ho una voglia matta di tornare dopo due mesi in cui non ho respirato il profumo del campo. Dopo la prima parentesi mi era rimasta la certezza che fosse mancato qualcosa, per togliermi altre soddisfazioni con questa società e questi tifosi. Ne ho parlato con la famiglia ed eccomi qui. E’ una bellissima sfida e una responsabilità sostituire un giocatore che ha lasciato il segno come Pavoletti. La vivo con ottimismo per riprendere il discorso interrotto nel 2014. La prima volta era iniziata bene: avevo conquistato la piazza, prima di avere meno spazio. Non è stata una trattativa lunga. La volontà era continuare in un campionato competitivo e in una squadra con il blasone del Genoa. Mai avuti dubbi, nella mia testa era una priorità. Ho deciso con il presidente Preziosi e lo ringrazio. Ho ritrovato una squadra sana e un bel gruppo, con margini di miglioramenti incredibili su cui lavorare. Posso dare una mano ai giovani e avvantaggiarmi dei metodi di uno staff preparatissimo che ti fa rendere al massimo”.
In Nazionale ci sono altri obiettivi da conquistare come la prossima Confederations Cup e il Mondiale. Nel Genoa troverà la garra sudamericana di un astro nascente come Giovanni Simeone. “E’ un ottimo giocatore che si è inserito velocemente nelle dinamiche di un calcio difficile che non conosceva. Non è mai facile ambientarsi al primo colpo, si vede che ha potenzialità e qualità. Può diventare un giocatore di caratura internazionale. L’ultimo è stato un periodo particolare vissuto ai margini ed è stato fondamentale non abbattersi. Il calcio può dare tanto e i momenti difficili vanno accettati. Mi è dispiaciuto. Però le cose sono andate così e sarà un piacere ritrovare gli amici lasciati a Bergamo da avversario. Ringrazio la città, la società e il presidente Percassi, ma ora penso solo al Genoa dove ho ritrovato altri amici. Ho voglia di spaccare il mondo dal desiderio di tornare e sono convinto che con mister Juric potrò migliorare il mio percorso. Mi piace l’idea di ritrovare un allenatore giovane che conosce bene il calcio italiano, uno che ha l’ambizione di portare il più in alto possibile i colori del Genoa. Credo di poter ritrovare la forma in una decina di giorni. Pronto a dare il mio contributo contro la Roma? Dico spesso che il calcio a volte si gioca più con la testa e il cuore che con il fisico. Certo dovremo essere concentrati al 100% perché andiamo ad affrontare la seconda forza del torneo”.