(CONFERENZA STAMPA) La partita di domani è decisiva per la Champions?
“No, è ancora presto. Una partita può determinare dal punto di vista di entusiasmo e conoscenze ma mancano ancora troppe partite. Basta vedere la classifica di metà anno e quella alla fine, non sono determinanti neanche 10 punti.”
Soddisfatto di Rafinha? “Sono sempre soddisfatto dell’operato dei professionisti dell’Inter. Sono persone competenti e di qualità. Sono in sintonia con loro. Se parliamo di Rafinha, sta a noi aiutare lui per ritrovare la condizione, non al contrario. Si rischia di mandare un messaggio distorto ai calciatori che hanno pedalato fino a questo momento, perché sono loro a dover fare questo balzo in avanti per ridare fiducia alle nostre prospettive.”
Cosa dovete recuperare? “L’Inter non ha perso molte cose, qualche partita abbiamo fatto meglio, qualche partita al di sotto di altre, però non ho visto sbalzi sul comportamento se non in qualche frangente. In generale ha lavorato con la stessa idea, riuscendo a forzare di più in alcune partite, in altre situazioni è andata di traverso. Dobbiamo solo continuare a lavorare in maniera corretta per crescere. Per diventare da titolo bisogna fare cose forti e importanit, anche durante la settimana quando non ci vede nessuno. Siamo soddisfatti di quello che produciamo giornalmente, questa settimana abbiamo fatto molte cose e il risultato della partita si vedrà. Non è detto che fare molte cose sia la soluzione, anzi spesso lavorare giusto è più importante che lavorare duro e noi abbiamo fatto tutte e due.”
All’andata una delle migliori Inter, cosa è successo a Joao Mario? “Lì abbiamo avuto un po’ di buon equilibrio, ci è girata bene in un paio di episodi, ripagati durante la stagione. Quella partita lì fu così. Una delle qualità di questa partita sarà il livello di concentrazione mantenuto nel tempo, sarà vietato distrarsi. Ci sono calciatori che risolvono la gara da qualsiasi episodio, da una condizione normale ti può accadere il peggio se perdi di vista la partita o esci dalla concentrazione del momento. E’ come scendere lo Stelvio senza mani, bisogna essere bravi a tenere le mani salde sul manubrio. Joao Mario ha fatto buone partite, buone prestazioni. Quando l’ho messo ha fatto meglio di quando ha cominciato dall’inizio, ma mi sembra abbia dato il suo contributo alla classifica attuale e ai risultati che abbiamo fatto. Non so a cosa si riferisce (al giornalista, ndr), prima volevate Eder in quella posizione, ora Joao Mario… Sono cose soggettive, gli equilibri di squadra, se lei allenasse durante la settimana, gli verrebbero dettati dallo scorrere continuo della palla. Quando si ha qualche dettaglio in più, anche l’osservare da fuori attentamente può essere la soluzione. Si va dietro a quello che è il pallone.”
La designazione di Massa? L’intensità in allenamento di cui ha parlato Icardi? “Massa è uno dei migliori arbitri che abbiamo, lo abbiamo avuto già qualche volta e ha fatto scelte importanti e misurate al millimetro. Mi sembra sia stato alla VAR contro l’Udinese, contro la Juventus il fatto di Benatia non è rigore secondo me, è stato corretto in funzione del gol di Ranocchia al derby giustamente annullato. Ha fatto molto bene il suo lavoro ed è stato molto attento. Icardi è uno di quelli che quando gli presenti il momento di difficoltà o paura è uno che ti guarda, sorride e ti fa “quando partiamo?”.
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