Il presidente del Benevento Vigorito ha parlato prima della gara contro la Roma ecco le sue dichiarazioni:
Il Benevento si è distinto nel mercato di gennaio. “Abbiamo fatto questo mercato per non retrocedere. Sagna ha capito che qui il calcio è passione a calcio si può giocare non solo ad alti livelli, ma anche per strada. Per fortuna lui ha capito che il calcio non è fatto solo di cifre, ma anche di amore per questo sport”.
E’ giusto ridurre la serie A oppure inserire i play-off? “La proposta di riduzione delle squadre è basata su un calcolo matematico, sarebbe solo una spartizione dei diritti televisivi a favore dei grandi club. I playoff sarebbero invece un esperimento interessante ma mantenendo il numero di squadre”.
L’avvento di Mediapro. “Credo che sia giusto rivedere le regole della divisione degli utili. C’è troppa differenza tra i diritti tv delle grandi e le piccole. Anche la Lega di B è penalizzata, ed è un peccato perché è una parte del calcio che investe sui giovani dei vivai. Va rivista la ripartizione dei diritti tra lega A, B e C. La Lega Dilettanti vive sulle elemosina delle leghe maggiori. Dobbiamo capire che il calcio non è solo matematica e soldi, ma anche un evento sociale. Bisogna rivedere non solo i diritti tv, ma il rapporto contrattuale con allenatori e calciatori. Il calcio è l’unico mondo dove chi è licenziato continua ad essere pagato per tutta la durata del contratto”.
Lei ha fiducia che con i cambiamenti attuali nei vertici si vada verso qualcosa di buono? “Le cose impossibili sono fatte per essere superate. Solo chi non prova non cambia le cose. Alla mia età ho meno fiducia rispetto a prima, ma voglio ancora augurarmi un cambiamento. Fiducia e amicizia sono parole importanti, non vanno usate troppo spesso. C’è agitazione in Lega, si è tentato di anticipare i tempi sulla nomina della nuova governance. Le sembra normale anticipare l’assemblea di lega prima che il Presidente del CONI Malagò torni dalle Olimpiadi?”.
Abbiamo letto che voleva ingaggiare Totti… “Sì, ci ho pensato, ma ho capito che non era possibile. Ho grande rispetto per Totti uomo. Ci stavo riflettendo, ma quando è arrivata la sua decisione di lasciare il calcio ho deciso di rispettare la sua decisione. È uno degli atleti che ha dimostrato di essere una persona trasparente e un grande calciatore. Solo chi non ama il calcio poteva pensare di non volere Totti nella propria squadra. Nello sport si partecipa per dimostrare a se stessi e agli altri che nulla è impossibile. Mi sono trovato meglio con i calciatori stranieri che sono stati più disponibili. Alcuni giocatori italiani hanno preferito fare panchina altrove anziché giocare qui, come se ci fosse la peste. Ma anche se ci fosse, bisognerebbe aiutare chi ha la peste, non tirarsi indietro”.