In cerca di riscatto, dopo la doppia ferita in campionato. Ma l’emergenza continua in casa Chelsea. Una situazione che Antonio Conte aveva previsto, ancor prima che temuto, già la scorsa estate. I suoi lamenti non erano capricci di mercato bensì avvertimenti di chi sapeva che l’impegno infrasettimanale, dopo una stagione lontana dalle coppe, avrebbe richiesto una rosa più abbondante. L’estate è andata come è andata, e a metà ottobre Conte già si trova con le alternative spuntate. Costretto a vivere – come ha dichiarato lo stesso tecnico italiano alla vigilia della sfida con la Roma – «alla giornata, pensando partita dopo partita. Purtroppo sono costretto a far giocare sempre gli stessi e questo è un rischio perché aumentano le possibilità che si infortunino. I giocatori hanno bisogno di riposare ogni tanto, e molti dei miei non sono abituati a scendere in campo con questa frequenza», ha ammesso Conte, che contro i giallorossi, però, potrà contare su Alvaro Morata. «Quando devi rinunciare a giocatori importanti come Alvaro diventa molto difficile restare competitivi. La situazione resta estremamente complicata però dobbiamo essere bravi a resistere e andare avanti. Alvaro si allena con noi da tre giorni, ma francamente non penso che sia un azzardo. Lo farò giocare perché ritengo che sia pronto».
RENDIMENTO DIVERSO – Già tre sconfitte in campionato, solo quattro punti nelle ultime quattro giornate, un ritardo dalla capolista Manchester City di nove lunghezze: se il campionato appare già compromesso, in Champions League i Blues hanno ottenuto due vittorie. Prima la goleada casalinga contro il Qarabag, quindi il colpaccio sul campo dell’Atletico Madrid. Un terzo successo contro la Roma varrebbe una seria ipoteca sulla qualificazione. «E’ un buon momento per giocare perché abbiamo voglia di riscattare la sconfitta contro il Crystal Palace – ha aggiunto Conte – Ma la Champions League è una competizione difficile e la Roma un’ottima squadra. Come tutte le squadre italiane è ben organizzata con tanti giocatori di qualità. Ho un rapporto speciale con De Rossi che, come Totti, scegliendo di restare a Roma ha dimostrato di essere un grande uomo oltreché un grande calciatore. Gli sono grato come sono grato anche a El Shaarawy e Florenzi, che ho avuto l’onore di allenare in Mazionale. Per me questi ragazzi non potranno mai essere degli avversari». In passato, dopo l’esonero di Rudi Garcia, il nome di Conte era stato accostato alla panchina giallorossa. Un motivo di orgoglio per il tecnico del Chelsea. «La Roma è una grandissima società, una piazza molto importante – le parole di Conte – Dunque che sia stato fatto il mio nome dopo Garcia è sicuramente un motivo di orgoglio. La Roma però ha fatto due grandi scelte, prima con Spalletti e ora con Di Francesco, due grandissimi allenatori».
IL RISCHIO – Anche la scorsa estate il Chelsea era tornato alla carica per Radja Nainggolan («uno dei migliori centrocampisti al mondo»), ma Conte si sfila quando gli chiedono quale giocatore vorrebbe togliere alla Roma questa sera: «Per me conta sempre il collettivo, all’interno del quale però la Roma ha tanti grandi giocatori. Io conosco il grande cuore che hanno tre giocatori, El Shaarawy, De Rossi e Florenzi: toglierei alla Roma un po’ del loro cuore».